Raccolte in Bisiacaria 4.330 firme per rimuovere il leghista Calligaris
MONFALCONE Parte dalla Bisiacaria, dove Antonio Calligaris è stato sindaco e dove ha trovato i voti per farsi eleggere in Consiglio regionale due anni fa, la richiesta di dimissioni dell'esponente leghista per le violente frasi contro gli immigrati («Io a quelli sparerei...»), pronunciate durante il confronto con i militanti di CasaPound dopo il blitz in Consiglio. A promuovere la petizione sulla piattaforma Change.org la giovane monfalconese Elisa Zorzin, entrata da poco nella segreteria del Pd della città dei cantieri, ma con alle spalle un impegno a livello urbano sui temi dell'uso degli spazi pubblici e delle migrazioni in netta contrapposizione con l'attuale amministrazione locale a trazione leghista.
Nell'arco di quattro giorni l'appello a estromettere l'ex primo cittadino di Fogliano Redipuglia dall'assemblea regionale ha raccolto 4.330 adesioni, non solo nel Basso Isontino, comunque. «Le sottoscrizioni raccolte verranno trasmesse al governatore Massimiliano Fedriga e al presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin - spiega Omar Greco, consigliere comunale a Monfalcone per Articolo 1-Mdp, già vicesindaco nella precedente amministrazione di centrosinistra della città, schieratosi al fianco di Zorzin -. A loro si chiederà di prendere le distanze dalle imperdonabili affermazioni di Calligaris, e di rimuovere il consigliere regionale leghista dal suo incarico, poiché inadeguato a rappresentare i cittadini in Consiglio regionale, in particolare i cittadini della provincia di Gorizia, nella cui circoscrizione è stato eletto con poco più di 1.100 voti».
«Calligaris, rivolgendosi ad un gruppo di appartenenti a CasaPound - aggiunge Zorzin -, i quali mai avrebbero dovuto trovarsi in quell’assise, ha usato parole indecorose e gravissime che, in un Paese democratico non devono essere ammesse». Lo chiedono, come sottolinea anche Greco, gli oltre 4 mila corregionali che nell'arco di 4 giorni hanno sottoscritto la petizione, sollecitando che «la politica tutta, senza distinzioni, prenda le distanze da tali gravissime affermazioni, a partire dal presidente Fedriga».
«Pretendiamo le dimissioni del consigliere regionale leghista - si legge nel testo della petizione lanciata da Elisa Zorzin -, che, dopo aver dichiarato quelle cose, non può più rappresentare i cittadini in Consiglio regionale, in particolare i cittadini della provincia di Gorizia, nella cui circoscrizione è stato eletto. Questa volta non possono bastare scuse, ritrattazioni o quant’altro. L’audio della registrazione è chiarissimo e definisce in modo cristallino l’incompatibilità delle parole pronunciate con il ruolo ricoperto». —
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