Raccolta rifiuti, le spese calano del 4 per cento
Tutto iniziò con l’abolizione (peraltro contestata) del terzo passaggio di raccolta dell’umido. Poi ci fu un contenimento dei costi ottenuto grazie a maggiori economie, ad una sorta di lotta all’evasione, al pagamento da parte degli organizzatori di eventi e sagre: insomma, subentrò una gestione più oculata e economicamente più vantaggiosa.
Il piano di risparmio Sono alcuni esempi di un lavoro certosino (e quasi quotidiano) che ha permesso al Comune di Gorizia di limare, anno dopo anno, i costi del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Quest’anno a Isontina Ambiente dovranno essere corrisposti 5 milioni 272,340,71 euro: soldi che verranno raccolti con le bollette pagate dai cittadini-utenti. L’anno passato la spesa fu di 5.498.826,62 euro. Pertanto, in un solo anno i costi sono calati del 4,12 per cento: un buon risultato considerato che quando si parla di raccolta-rifiuti subito si pensa, quasi fosse un riflesso condizionato, ad aumenti, rincari, segni “più”.
«Tutto ciò avviene grazie a un piano di risparmi che stiamo portando avanti con impegno e serietà ormai da qualche anno. Siamo passati da 5 milioni 498mila euro di spesa del 2012 a 5 milioni 272mila euro del 2014. Nel 2010 si spendevano addirittura quasi 5,8 milioni per la raccolta e lo smaltimento delle immondizie. Questo calo continuo dei costi ci ha permesso di ridurre le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti - ha spiegato anche di recente l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Del Sordi - consentendo l’abbassamento della bolletta per i goriziani». Secondo l’assessore, «quanto sta accadendo è il consolidamento di una serie di scelte politiche fatte negli anni. Quotidianamente analizziamo i flussi e i costi e operiamo per razionalizzare. L’importante era assestare il trend al ribasso e ci siamo riusciti». Ma ci sarà mai un calo in doppia cifra? «Si può fare molto di più. Nel futuro si può pensare di raggiungere questo obiettivo ma non dobbiamo dimenticare che dipendiamo da normative nazionali e dalla Provincia che non ci permettono di fare quello che avremmo in mente di fare», aggiunge amaramente Del Sordi.
L’impianto di Moraro Un discorso a parte merita l'impianto di compostaggio di Moraro per il quale si prevedono miglioramenti tecnologici atti a incrementare le sue potenzialità «con la possibilità di trattare anche rifiuti provenienti da realtà limitrofe che non dispongono di impianti analoghi (provincia di Trieste) con l'opportunità di migliorare le performance economico-finanziarie dell'impianto stesso in seguito alla possibilità di perseguire delle economie di scala. Ulteriori migliorie si ritiene possano essere perseguibili e si prevede di compiere un primo importante investimento di 4,7 milioni di euro finalizzato alla semplificazione tecnologica dell'impianto stesso». Sono stati, poi, previsti investimenti più contenuti, ma anch'essi fondamentali quali le manutenzioni straordinarie all'impianto di raffinazione (300mila euro nel 2013 e 450mila euro nel 2024) e altre manutenzioni impiantistiche (250mila euro nel 2014, 200mila euro nel 2017, 300mila euro nel 2022 e 500mila euro nel 2028).
È, inoltre, previsto un investimento per la realizzazione di un impianto fotovoltaico integrato al fine di rendere l'impianto sostenibile e più efficiente in termini di costi energetici.
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