Raccolta firme per difendere l’automedica

La lancia Monfalcone domani con gli alleati di centrodestra. Cisint contro l’atto aziendale: «Fa acqua»
Bonaventura Monfalcone-26.02.2014 Croce verde basso friuli-Cervignano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-26.02.2014 Croce verde basso friuli-Cervignano-foto di Katia Bonaventura

Parte la raccolta firme per protestare contro l’eliminazione, pur sperimentale, dell’automedica prevista a metà 2016 dal nuovo piano sull’Emergenza urgenza varato dalla giunta Serracchiani e sulla cancellazione di un infermiere professionale da una delle due autoambulanze in servizio. A lanciarla Monfalcone domani, Lega, Fi, Pensionati e Fratelli d’Italia, che però invitano tutti - dunque anche le altre forze politiche -, compresi comitati e associazioni, a sottoscrivere la petizione. Lo annuncia l’ex consigliere comunale Anna Cisint, che ora si scaglia a tutto tondo contro «la sanità isontina disegnata nell’Atto aziendale», che a suo dire «fa acqua da tutte le parti». Per Cisint viene presentato un «salato conto da pagare per gli utenti e anche agli operatori», mentre i ruoli amministrativi non subirebbero troppi tagli.

«È inoltre evidente - prosegue l’esponente di Monfalcone domani - la valorizzazione "spinta" dei due ospedali di Latisana e Palmanova, quest’ultimo peraltro a soli dieci chilometri da Udine. Che, soprattutto alla luce dei "numeri" di pazienti trattati e della tipologia del territorio, pare davvero incoerente».

I servizi ospedalieri della nostra provincia, per contro, verrebbero «trattati un po’ come il Calimero della situazione»: «Abbiamo una Chirurgia - spiega -, che tratta cifre di rilievo in merito a malati "pesanti", con un primariato che può avvalersi di un numero sempre più risicato di operatori, medici e infermieri, su due sedi, e senza che l’atto aziendale esprima scelte chiare sul suo destino». «Non si capisce - prosegue Cisint - dove sia finito l'importantissimo servizio di Endoscopia, mentre la Cardiologia pare incardinata nel dipartimento dell’Emergenza senza che si chiarisca nulla a proposito. Come era previsto figura un’unica Radiologia e invece la Pneumologia "unica" è declassata a struttura semplice senza, anche in questo caso, che si dica dove verrà incardinata».

« Cosa ne pensano il sindaco e il Pd locali - conclude l’esponente di Monfalcone domani - che amministrano questa città? Perché i Comuni della provincia non si coalizzano per difendere la nostra salute? Perché i sindacati non si fanno sentire e sventolano le loro bandiere come facevano qualche anno fa quando le cose andavano meglio?». (ti.ca.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo