Quote rosa nella giunta Brandi e Tonel in pole
Ma quanto è vetusto il termine “quote rosa”? Poco importa, chiamatela come volete, resta il fatto che la rappresentanza di genere pone una questione politica alla nuova maggioranza triestina: dovranno far parte della nuova giunta almeno quattro donne, ma chi saranno e da quale forza politica verranno è una matassa che il sindaco Roberto Dipiazza deve ancora sbrogliare. Dalla casa del centrodestra piovono rassicurazioni, i nomi più probabili sarebbero già stati identificati. Il nodo verte semmai sulle liste di provenienza. Dai ranghi di Forza Italia si fa sapere che non c’è intenzione di imporre un surplus di “assessoresse” azzurre: «Pur essendo la prima forza di coalizione non vogliamo pesare troppo - dice un addetto ai lavori -. Così come non abbiamo mai messo in dubbio l’ipotesi di Roberti vicesindaco, pensiamo sia giusto che ogni membro della coalizione contribuisca con un assessore donna».
Ma quali sono i nomi al vaglio? Un’ipotesi che senz’altro è stata sondata è quella di Manuela Declich: la forzista, già consigliera nel mandato appena concluso, è stata in assoluto la più efficace mattatrice di preferenze nell’ultima tornata elettorale. Ciò la renderebbe una candidata ideale al ruolo di assessore: ruolo che, assicurano i ben informati, non sarebbe però intenzionata ad assumere. Roberto Dipiazza ha imposto infatti che chi entra a far parte della giunta debba dimettersi dal consiglio: un’ipotesi che, in caso di dimissioni o espulsione dal seno dell’amministrazione, lascerebbe l’interessato senza paracadute. Complice questa considerazione, e il mandato forte datole dai cittadini in consiglio, risulta che Declich abbia declinato gli inviti. Chi si sarebbe fatta avanti con interesse è invece Angela Brandi che, pur avendo un numero di preferenze più basso di quello di Declich, ha comunque un pedigree che le consente di ambire allo scranno: ex assessore all’Educazione della prima giunta Dipiazza, consigliera aennina e poi assessore regionale al Lavoro (dopo la defenestrazione di Alessia Rosolen da parte di un poco galante Renzo Tondo), ha dalla sua il peso dell’esperienza. Potrebbe essere suo il nome in quota Forza Italia.
L’altro fronte aperto è quello della Lega Nord. Un nome che era circolato per qualche tempo è quello di Federica Seganti, altro assessore regionale ai tempi di Tondo, ricomparsa durante la campagna elettorale e avvistata ai comizi del nuovo leader padano Matteo Salvini. L’ipotesi però non ha preso corpo: dalle fila della maggioranza si fa sapere che verranno privilegiati gli eletti. Coloro i quali hanno avuto il sostegno dei cittadini e hanno contribuito alla vittoria in termini di preferenze restano per il sindaco il bacino primario da cui attingere i futuri assessori. Ben diverso è quindi il discorso per Serena Tonel, candidata in lista della Lega ed eletta consigliera con un buon risultato: Tonel è stata una collaboratrice di Seganti ai tempi dell’assessorato e, come già scritto anche su queste pagine, ha un curriculum che le consentirebbe di accedere alle segrete stanze.
Se assumiamo di aver coperto il posto forzista e quello leghista, mancano comunque ancora due nomine. Nelle fila della Lista Dipiazza troviamo in consiglio soltanto l’infermiera Barbara Dal Toè, classe 1976, di cui però non si sa se sia interessata a un assessorato, né se sia stata presa in considerazione in tal senso. Comunque vada, visto che la maggioranza asserisce di aver comunque in pugno una rosa di nomi, il primo luglio (quando Dipiazza svelerà la squadra) ci saranno delle sorprese.
A margine del dibattito sulla giunta arriva poi notizia del fatto che il futuro segretario generale Santi Terranova, già braccio destro di Roberto Dipiazza nelle precedenti giunte, vorrebbe continuare a collaborare con il Comune di Muggia, ove operava finora. Una richiesta cui la nuova guida del Comune guarda con favore anche nell’ottica della futura integrazione all’interno dell’Uti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo