Quindici bambini senza vaccini obbligatori rimasti fuori da scuola

Almeno una ventina i casi contestati ma che non hanno fatto scattare lo stop. A Latisana allontanata dai carabinieri una mamma no vax. Presidi sugli scudi
24/05/2007 PRESENTAZIONE DELLA MINISERIE TV MARIA MONTESSORI UNA VITA PER I BAMBINI NELLA FOTO PAOLA CORTELLESI NELLA SCUOLA ELEMENTARE MONTESSORI
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TRIESTE Quindici bambini esclusi da scuola e oltre una ventina di casi contestati. È il bilancio della prima giornata di applicazione, in Friuli Venezia Giulia come nel resto d’Italia, della legge che vieta l’accesso nelle scuole dell’infanzia per i piccoli non sottoposti alla profilassi vaccinale. Legge che in verità, come precisato con il passare delle ore dal ministero della Salute, diventerà ufficialmente operativa solo oggi visto che il termine ultimo, fissato al 10 marzo, cadeva di domenica, ma che già ieri ha riservato una sorta di prova generale. Un’anticipazione che, appunto, in regione ha portato alla non ammissione dagli asili e dalle materne dei bimbi risultati non in regola sulla base anche dei dati forniti dalle Aziende sanitarie alle scuole. Una circostanza che non si è verificata invece a Trieste città, risultata un’oasi felice, vista la stretta imposta dal Comune che non consentiva neanche l’iscrizione ai piccoli non vaccinati.

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Nel resto del Fvg, invece, le criticità non sono mancate, portando come detto a 15 il numero dei casi di sospensione provvisoria in attesa che i genitori risolvano la situazione. Il più eclatante è andato in scena a Latisana dove una mamma, che già in passato aveva tenuto comportamenti provocatori, si è presentata ai cancelli senza la dovuta documentazione e ha preteso di accompagnare la figlia in classe. Sul posto erano già presenti i carabinieri e alla fine la donna ha desistito. Restando sempre in Friuli, tre bambini non sono stati ammessi dall’istituto comprensivo di Pagnacco, che comprende anche Moruzzo e Colloredo di Monte Albano, perché i genitori non hanno ancora presentato la documentazione che certifica l’avvio del percorso vaccinale. Quattro i bambini non ammessi a Tavagnacco, e due quelli trovati non in regola a Udine. In quest’ultimo caso però la situazione è stata risolta direttamente dalle scuole con una serie di incontri con i genitori e i piccoli alla fine sono entrati.

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Numeri in linea anche a Pordenone, la provincia con la quota di copertura vaccinale più alta della regione, dove si sono registrati due casi di sospensione nel comprensorio di Porcia e altrettanti in quello di Pordenone sud.

Nell’Isontino si sono registrate invece quattro irregolarità, tutte in unico istituto di Monfalcone che, però, alla fine ha deciso di far entrare i bambini, come accaduto a Udine. Al Villaggio del pescatore, teatro pure di una breve protesta di alcuni “no vax”, tre bambini iscritti sono restati fuori dalla classe ma perchè i genitori li hanno lasciati direttamente a casa.

L’operazione vaccini obbligatori, per ora, non ha innescato l’intervento dei Nas, il Nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri. «Nulla vieta però - spiega Fabio Gentilini, comandante regionale del Nucleo - che nei prossimi giorni il mistero della Salute chieda di effettuare delle verifiche puntuali negli istituti della regione».

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Resta il fatto che quella di ieri è stata una giornata di super lavoro per i dirigenti scolastici, come conferma la presidente regionale dell’Associazione italiana presidi, Teresa Tassan Viol. «Come pubblichi ufficiali - spiega - siamo tenuti ad applicare la legge. Dall’entrata in vigore della norma molti genitori hanno deciso di avviare il percorso vaccinale mentre i “no vax” si sono organizzati in altre strutture private. Resta poi la questione delle scuole primarie (elementari e medie), dove le persone non in regola dovrebbero venir sanzionate». Proprio su questo aspetto c’è però la totale incertezza da parte della legge: il ministero della Salute non ha mai chiarito a chi spetti il compito di elevare le multe. In ogni caso la legge potrebbe essere sostituita a breve visto che alla Camera è in discussione una norma che prevede vaccinazioni obbligatorie per determinati anni di nascita sulla base di eventuali emergenze .

Secondo le ultime stime la quota dei bambini nella fascia 0-6 anni non vaccinata in Friuli Venezia Giulia corrisponde a circa il 4% del totale, vale a dire circa 2 mila bambini. Si tratta però solo di una stima perché il dato registrato all’anagrafe regionale (aggiornato a gennaio scorso) è del 10%. Una percentuale in un certo senso “drogata” dal fatto che vengono conteggiati come non protetti anche i minori che invece, semplicemente, non hanno completato il ciclo dei richiami. Spesso, come nel caso del trivalente “morbillo parotite rosolia”, previsti ad una certa distanza temporale. La quota dei “no vax”, ovvero quelli che sicuramente non si sottoporranno a nessuna profilassi, secondo gli esperti si attesta attorno al 2% del totale dei minori. —


 

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