Quest’anno a Trieste morti quattro pedoni

Quello che venerdì scorso ha strappato la vita a Giulia Buttazzoni a soli 15 anni è, purtroppo, solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti stradali che hanno coinvolto, loro malgrado, i pedoni. Solo nel 2016, secondo i dati dell’archivio regionale Aris, a Trieste ci sono stati in tutto 1.192 incidenti, per un totale di 615 feriti e 4 morti, questi ultimi tutti pedoni.
A snocciolare questi numeri da brivido è la Fiab Trieste Ulisse, che in una nota ha voluto sostenere pubblicamente gli studenti dell’istituto scolastico Deledda-Fabiani - i compagni di Giulia -, che hanno lanciato una petizione per chiedere al sindaco Roberto Dipiazza interventi d’urgenza sulle strade per tutelare la sicurezza dei pedoni.
«La sicurezza stradale riguarda non solo gli studenti, ma i cittadini tutti e vi è la necessita di programmare e mettere in campo interventi pluriennali» si legge nel comunicato della Ulisse-Fiab. Il gruppo cicloturisti e ciclisti urbani di Trieste ne approfitta, quindi, per ricordare «gli impegni che il primo cittadino ha preso con la nostra associazione per adottare misure atte a prevenire tragedie come quelle della studentessa falciata sulle strisce pedonali qualche giorno fa» e ribadire «l’urgenza di mantenere fede principalmente a questi due impegni: utilizzare il 10% dei fondi a disposizione per i lavori pubblici per la sicurezza di pedoni e ciclisti e realizzare entro il 2017 il piano straordinario per la sicurezza dei percorsi casa-scuola con zone 30 e interventi di moderazione del traffico da attuare nei prossimi tre anni».
Non solo: la Fiab sollecita la Giunta Dipiazza a partecipare al bando da 35 milioni di euro promosso dal Ministero dell’Ambiente su progetti di mobilità sostenibile (casa-scuola e casa-lavoro) in scadenza il prossimo 10 gennaio, «progetto che potrebbe portare alle casse comunali risorse per interventi a tutela degli utenti deboli».
La Ulisse-Fiab fa sapere, infine, che si è già resa disponibile con i rappresentanti degli studenti del Deledda-Fabiani per diffondere tra i suoi soci la petizione e per un confronto con i ragazzi. L’obiettivo è quello di unire le forze per creare, a Trieste, strade a misura di persona, nella speranza che simili tragedie non si verifichino più.
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