Querelle Raugna-Bonaldo. Mozione contro il sindaco di Grado

Testo di censura di 4 esponenti dell’opposizione in Consiglio comunale. Nel mirino le presunte offese del primo cittadino già querelato dall’ex consigliere 
Una seduta del Consiglio comunale di Grado
Una seduta del Consiglio comunale di Grado

GRADO Una mozione di censura e condanna nei confronti del sindaco Dario Raugna è stata presentata da quattro consiglieri comunali dell’opposizione. Il testo firmato da Roberto Marin (Forza Italia), Sebastiano Marchesan (Insieme per Grado, uscito da tempo dalla maggioranza), Maurizio Delbello (Progetto Fvg) e Roberto Borsatti (Fratelli d’Italia) fa riferimento alle dichiarazioni espresse dal sindaco, attraverso i social network, contro l’ex consigliere comunale Renato Bonaldo. Tutto si lega alla vicenda dell’ormai ex coordinatore della Protezione civile, Giuliano Felluga, dimessosi come si ricorderà dopo la bufera per un pesante commento, sempre sui social network, in merito all’immigrazione.

Bonaldo aveva espresso le sue considerazioni, a parziale difesa di Felluga, a cui il sindaco aveva ritenuto di ribattere pubblicamente: “... questa signori miei è la feccia che risale il pozzo”. Una frase che Bonaldo ha ritenuto offensiva, tanto da aver presentato denuncia contro il sindaco per diffamazione. E ora arriva la mozione di censura e condanna, nei confronti del primo cittadino, che dovrà essere discussa in aula o meglio da remoto poiché pare che la maggioranza dei consiglieri abbia optato per questa soluzione. I quattro consiglieri di opposizione sostengono che Bonaldo contestasse le modalità condannabili, utilizzate da Felluga ma rimarcano «la sostanza dei gravi problemi derivati dall’immigrazione irregolare e dall’atteggiamento intemperante di molti di questi, sfociato con l’incendio al Centro per i rimpatri di Gradisca».

«Preso atto che il ruolo istituzionale del sindaco – scrivono nella mozione – imponeva ben altri comportamenti, volti a chiarire al meglio la vicenda e stemperare gli animi, non certo di avvalersi del suo ruolo per offendere brutalmente un suo concittadino, anche se avversario politico». E aggiungono che oggi il contesto politico «pur ammettendo toni aspri e polemici, non consente sconfinamenti nella contumelia, nell’aggressione della sfera personale altrui, lesiva della considerazione goduta nell’ambiente sociale di riferimento». Il tutto, secondo i quattro esponenti dell’opposizione, con l’aggravante del fatto che la «diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca facebook integra un’ipotesi di diffamazione aggravata».

Detto tutto questo la mozione si conclude con una proposta da parte dei quattro consiglieri comunali di deliberazione da far votare in aula. Questo il testo: «... di non sentirsi rappresentato dal sindaco Raugna nella fattispecie del fatto e di condannare il comportamento con le gravissime dichiarazioni del sindaco, nei confronti del concittadino Renato Bonaldo per mezzo di pubblica censura e condanna».

Ecco che al di là dell’aspetto penale, che vedrà la magistratura ritenere offensive o meno le parole pronunciate da Raugna, il testo della mozione riaccende i riflettori sul tema immigrazione e torna anche in Consiglio comunale. L’opposizione non ha i numeri per farla passare però, di fatto, prende le difese di Bonaldo, affine al centrodestra, attaccando il primo cittadino in vista anche delle ormai prossime elezioni comunali nella primavera 2021. —

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