Quell’anziano sotto la pioggia che cerca il cibo nei cassonetti

Il cappuccio del k-way calato fino agli occhi. Il fondo dei jeans arrotolato con cura, nel tentativo di adattare i pantaloni alla propria misura. Ai piedi delle scarpe antinfortunistiche, ricordo di un lavoro che evidentemente non c’è più. Il resto sono movimenti rapidi e decisi, tanto da sembrare il frutto di una amara abitudine.
Le immagini scattate alla vigilia del 25 aprile dal nostro Andrea Lasorte, ci restituiscono una Trieste lontana anni luce dalle beghe del Porto Vecchio, dai tavolini dei caffè del centro e dai turisti della Costa Crociere che si fanno fotografare nel mezzo di piazza Unità d’Italia.
Sono scatti che raccontano la fatica quotidiana di riuscire a mettere nel piatto qualcosa da mangiare, scendendo a patti con la propria dignità e andando a rovistare fra gli scarti di un supermercato.
Sono la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che dietro ai numeri forniti dai dossier delle Caritas regionali, per quanto riguarda le situazioni di povertà, ci sono le storie di persone che si muovono costantemente sul crinale dell’esclusione sociale. Lo sanno molto bene gli assistenti sociali che operano sul territorio, impegnati a far fronte a un sempre maggior numero di richieste di aiuto, in un periodo di forti contrazioni economiche anche per gli enti locali.
Nella persona, non più giovanissima, che si avvicina ai bottini della spazzatura di via Caccia, a ridosso del supermercato Eurospar, si possono specchiare tutte le altre storie di povertà che non sono riuscite a essere catturate dall’obiettivo di una macchina fotografica. La sua spesa a costo zero ha il suono sordo di un pugno allo stomaco, che colpisce chi queste storie le continua a non vedere, come la persona che non ha ritenuto adatti questi ortaggi agli scaffali di un supermercato.
Il protagonista della foto non sembra troppo dispiaciuto per questa “svista”. Molto probabilmente è a conoscenza che in quei bottini si può pescare quotidianamente a piene mani. Peperoni, melanzane, carote, pomodori, cavoli e zucchine: sembrano ortaggi appena scaricati dal camion di un fornitore e, invece, per qualcuno rappresentano solo degli avanzi da buttare. Uno alla volta vengono sistemati ai bordi del bottino, per poi passare a setacciare con cura un altro sacchetto che potrebbe aggiungere qualche prodotto alla lista della spesa.
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