Quel vizio del viz: un’alleluja di troppo costò un sequestro

L’incredibile novella “a carbone” pubblicata nel 1943
Fabio Dorigo

TRIESTE “Alleluja”. Le autorità austriache non brillavano per senso dell’umorismo. E così “Il Piccolo del Meriggio” del 16 novembre 1884 fu sequestrato per un viz: «Sapete perché a Pasqua si grida Alleluja? A guardia del sepolcro di Cristo furono posti tre soldati: l’uno era toscano, l’altro milanese, il terzo tedesco. Quando la tompa si scoperchiò: «Ah!” esclamò il toscano. “Le lu”, aggiunse il meneghino. “Ja”, terminava il tedesco.

Fin dal primo numero, quello del 29 dicembre 1881, “Il Piccolo” si impegna ad “indipendente, imparziale e onesto”. E di godere della concorrenza in lingua tedesca. «Per ordine della Procura di Stato venne sequestrato anche il numero di ieri del giornale quotidiano “Triester Tagblatt”».

1881. «Rarità della specie. La vigilia di Natale segnò un giorno fausto nella rubrica dei trapassati in città e territorio, tutto compreso, non avemmo che un morto, diciamo uno, dell’età di 42 anni, e quattro bambini sotto i cinque» (Il Piccolo, 29 dicembre). Senza parole.

1887. «Ogni giorno una. Fagioletti ha disdetto l’abbonamento al Piccolo. - Perché non leggi più il Piccolo? gli domandano. - Ah, per me è un giornale troppo moderato, io leggo soltanto la Rivoluzione, organo dinamitardo. - Perché?. - Sono diventato nichilista... causa il caldo. Così spero mi manderanno in Siberia». (Il Piccolo, 25 luglio)

1943. Tre giorni dopo l’8 settembre il fascista Idreno Utimperghe si autonomia direttore del “Piccolo”. Il 15 settembre viene estromesso dalle autorità tedesce e sostituito con un grigio funzionario della Prefettura, un certo Hermann Carbone (“redattore responsabile”), il quale approfitta del breve incarico (resto in sella fino al 28 settembre) per pubblicare mercoledì 22 settembre una novella “a carbone” di Hermann Carbone” dal titolo “All’ordine del giorno”. Grottesco.

1945. “invasione di cavallette nell’Iran”. Sulla prima pagine de “Il Piccolo” del 27 aprile trova spazio anche la notizia di questa piaga biblica tra la notizie sulla battaglia di Berlino, il fronte italiano con gli anglo-americani che forzano il passaggio del Po e i combattimenti del Pacifico nella parte meridionale di Okinawa.

1947. “Mi credo che i scrivi sta roba solo per insempiar la gente..». Il 27 marzo esce il primo de “La Cittadella”, fondato da Mariano Faraguna e Lino Carpinteri, settimanale satirico che verrà ospitato nell’edizione del lunedì del “Piccolo” (1947-1954).

1981. Mario Giacaz fonda la Witz Orchestra che arriva alla ribalta nazionale partecipanDo a trasmissioni come “Fantastico”.

1994. «Di Mahler in meglio» titola in Cultura il Piccolo del 7 giugno su un concerto a Lubiana dedicato alla Seconda sinfonia del compositore. Doppio Witz musicale.

1991. «Fuori “rosa” per un witz» titola Piccolo del 19 gennaio un articolo sportivo sulla squadra di calcio del Kras. “Una battuta durante lA cena sociale fa traboccare il vaso” è la spiegazione sull’allontanamento di un giocatore che non parlava sloveno.

2011. «Una caratteristica tutta triestina sono le freddure (o "viz") legate ai numeri, attinte dalla simbologia degli stessi con motti, allusioni satiriche, doppi sensi, tipicamente locali. Il giornalista Ricciotti Giollo calcolava che ne circolassero più di seicento. Da questi modi di dire emergono ricordi storici, personaggi della cronaca locale come l'oste Nabergoi, la "vecia Turini" proprietaria di case, le due zitelle Zontag e Montag, Tiz, il poliziotto numero 1» scrive Fulvia Costantinides il 16 marzo.

2016. "Magnar ben per bon! Ricete triestine, ciacole e viz fra le pignate: un libro... de lecarse i mustaci!". É il titolo chilometrico del ricettario tutto triestino di Edda Vidiz (Luglio Editore).

2017. «“Fritz fame un viz”, “Fritz slonga un spriz”... ancora le sentiva, quelle streghe» scrive Giuliana Iaschi nel giallo dell’estate. (Il Piccolo, 10 agosto).

2021. “Giocoviz” è il titolo del libro dedicato al tennis da Giovanni Marzini uscito a maggio. Si parla del tennista sparagnino che “teme il conto del post match più di un diabolico passante lungolinea”. Il 5 luglio debutta il “Cinciut”. Il programma: “Ridere di noi stessi tra “viz” e morbin.

Il Piccolo “non ga viz”. Nel doppio senso. In 140 anni di storia sul Piccolo la parolina viz o witz appare raramente. Ma “no ga viz” sta anche per “no ga senso”. «Viz è ormai da lungo tempo una parola triestina che ha sì quasi tutti i significati della parola tedesca (spirito, arguzia, barzelletta ecc.) - scrive Nereo Zeper nella sua rubrica Morsi di lingua del 23 maggio 2021 - ma anche dei significati nuovi nostrani come “senso”, “significato”, “motivo”: si veda la locuzione “no ga viz”, nel senso appunto di “non ha senso”». Allegria. O Allejua.

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