Quel ristorantino di pesce vicino al decimo Topolino: una storia di famiglia dal ’95

L’attività iniziò in un chiosco in legno tra bibite e gelati. Poi la crescita di un’impresa che oggi

lavora ininterrottamente dalle 7.30 all’una di notte. E che gara per i posti a ridosso del mare

Micol Brusaferro
Lasorte Trieste 07/07/21 - Barcola, decimo Topolino
Lasorte Trieste 07/07/21 - Barcola, decimo Topolino

TRIESTE Da oltre 25 anni la famiglia Pasini gestisce l’ultimo chiosco dei Topolini, vicino alla decima terrazza. Un’attività che vede impegnati papà Alessandro, titolare, mamma Francesca, i figli Erik e Valentina e il nipote Micheal, oltre ad alcuni dipendenti. È una lunga storia nata a Barcola nel 1995 con una prima postazione in legno, più avanti rispetto a quella attuale, diventata definitiva nel 2000. Qui arrivano ogni estate tanti turisti, per la formula adottata da Alessandro nel 2010, quella cioè di un ristorantino di pesce, chiamato Augustiner Stuber Marine, unico nel suo genere sul lungomare.

«Nei primi anni si lavorava con bibite, gelati e l’offerta tipica degli altri chioschi», spiega Alessandro: «Poi ci siamo proposti come birreria e infine abbiamo modificato gli spazi, per realizzare anche i piatti. Fino al 2000 il nome era “Al Porticciolo”, abbiamo deciso di cambiare anche quello».

Una cinquantina i coperti tra lo spazio sulla camminata e quello sotto, a ridosso del porticciolo, affacciato sull’acqua. «Sono i posti più ambiti», spiega: «C’è la lotta ad accaparrarsi i tavoli vicini al mare ed è il punto più suggestivo e preferito da tutti, da triestini e turisti».

Il bar-ristorante apre alle 7. 30 del mattino, con le colazioni, e lavora alle volte fino all’una di notte, con i drink del dopo-cena. Mentre Alessandro racconta la sua avventura, le telefonate per le prenotazioni serali si susseguono senza sosta.

A dargli una mano c’è il figlio Erik: «Il ristorante sul mare era da sempre un sogno di mio papà – ricorda – e io sono cresciuto qui. In famiglia ognuno dà il suo contributo, siamo uniti, una bella squadra, in un clima positivo, con tanto entusiasmo e tanto lavoro. E anche moltissimi turisti, che rivediamo puntualmente ogni estate. Austriaci, ungheresi e anche inglesi, da luglio in poi, mentre prima sono ovviamente i triestini i più numerosi. A parte l’anno scorso, a causa del Covid-19, molte persone dall’estero vengono a mangiare qui abitualmente. Piace l’atmosfera, il posto, un po’ tutto».

E tra i clienti c’è stata anche la troupe della fiction “La Porta Rossa”: «Registravano le riprese a Barcola e sono venuti da noi. Per me è stata una grande emozione – sottolinea Erik – perché sogno un futuro proprio in quel settore. Ho una grande passione per gli effetti speciali legati al cinema, vorrei andare a studiare in Inghilterra. Dovevo già partire, la pandemia ha bloccato tutto. Intanto ho iniziato a distanza, poi spero di trasferirmi».

In attesa di riprendere la strada sperata, Erik si destreggia tra tavoli e bancone, insieme al più giovane della famiglia, Micheal. C’è chi si ferma solo per un caffè al mattino, dal vicino Topolino, tanti arrivano anche all’ora dell’aperitivo, soprattutto nel weekend, a conclusione di una giornata di sole e mare, e poi si fermano anche a mangiare. Il pesce è il re del menù, con una prevalenza di fritture, le più richieste e amate. Qualcuno si siede ancora in costume da bagno, per poi rivestirsi rapidamente mentre controlla la lista di portate.

«Nel corso del tempo siamo riusciti a creare un ambiente piacevole, che molti apprezzano, abbiamo clienti affezionati fin dagli anni ’90 – aggiunge Erik – e questo non può che renderci orgogliosi e felici»

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