Quel “gene drive” che riscrive la legge di Mendel
Si chiama "gene drive" ("guida genetica") e sta diventando l'incubo di legislatori e ambientalisti. È un rivoluzionario metodo basato sull'ingegneria genetica che consente a qualsiasi gene, presente in uno solo dei due cromosomi di una coppia all'interno di un organismo, di essere copiato anche sull'altro cromosoma, in modo da essere trasmesso con certezza a tutta la progenie (nella riproduzione sessuata, i figli ricevono a caso l'una o l'altra copia dello stesso cromosoma, uno dal padre e uno dalla madre).
Copiandosi su entrambi i cromosomi, il gene in questione contravviene alle regole della trasmissione genetica scoperte da Mendel e si sparge rapidamente nella popolazione che lo contiene: dopo qualche generazione, tutti i membri della specie lo porteranno nel proprio Dna.
Lo scorso anno, ricercatori dell'Università di San Diego hanno modificato il Dna di una zanzara anofele con un "gene drive" che impedisce al plasmodio della malaria di replicarsi: se questa zanzara fosse rilasciata nell'ambiente, il gene rapidamente si diffonderebbe in tutte le zanzare naturali, consentendo di fatto l'eradicazione della malattia. Subito dopo altri ricercatori dell'Imperial College a Londra hanno ingegnerizzato un'altra specie di zanzara con un "gene drive" che rende sterili le femmine. Un gene di questo tipo sarebbe normalmente eliminato dalla selezione naturale; in questo caso, invece, grazie alla sua capacità di autocopiarsi, il gene non solo persisterebbe ma si diffonderebbe, portando di fatto la specie di zanzare che lo contiene all'estinzione definitiva e irreversibile.
Le prospettive per la cura delle malattie o il controllo di un ecosistema offerte da questa tecnologia sono immense, ma il rischio di compiere danni irreversibili è altrettanto inimmaginabile. Infuria quindi la discussione etica: se ne è occupata già l'anno scorso l'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, mentre, proprio la scorsa settimana, i membri dell'International Union for Conservation of Nature (Iucn), un'organizzazione internazionale per la protezione dell'ambiente e delle specie in via di estinzione con sede in Svizzera, hanno votato per introdurre una moratoria internazionale sull'applicazione dei "gene drive" a livello mondiale.
Per la prima volta l'uomo ha a disposizione un metodo relativamente semplice e paurosamente efficace per cambiare a volontà i tratti genetici non soltanto di pochi individui in laboratorio ma anche in una intera specie naturale nell'ambiente. Se lo scenario può sembrare da un lato esaltante, dall'altro, oggettivamente, incute apprensione e preoccupazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo