Quel furgone bianco per gli incontri segreti tra Liliana e Sterpin
L’ottantaquattrenne ha rivelato che insieme alla soffitta
e alla cantina utilizzava anche un vecchio Wolkswagen
per vedersi con la donna
TRIESTE. La soffitta di via Slataper, la cantina di via Giulia, la sede dell’associazione atletica di via Pondares. Ma tra i luoghi di incontro segreti di Claudio Sterpin e Liliana Resinovich, ora spunta anche un altro. Finora ancora inedito: un furgone. Un vecchio Volkswagen bianco, posteggiato in genere in via Fianona, nei pressi del cimitero di Sant’Anna, che l’ottantaquattrenne e la sessantatreenne usavano per vedersi.
«Anche il furgone era una nostra base – chiarisce Sterpin – come lo erano la soffitta e la cantina, che comunque sono luoghi di pochi metri quadrati. Ma talvotla Lilly e io ci incontravamo anche in quel Volkswagen in via Fianona. Oppure la prendevo con me a bordo e lei si sedeva nel sedile dietro per non farsi vedere. E andavamo in giro. Nella cantina e nella soffitta, invece, portavamo da bere, ci facevamo gli spritz... era un modo per stare lontani dagli occhi degli altri. Non potevamo farci notare nei bar».
L’ottantaquattrenne assicura di aver riferito tutto alla polizia in Questura. Ma sui luoghi in cui lui e Liliana si davano appuntamento la magistratura ora vuole vederci chiaro. Nei venticinque punti di indagine elencati dal gip Luigi Dainotti nell’ordinanza di riapertura del caso e di rigetto della richiesta di archiviazione per suicidio avanzata dalla Procura (stavolta con l’ipotesi dell’omicidio volontario e non più del sequestro di persona), uno è dedicato a questo aspetto.
In particolare il gip Dainotti chiede alla Procura di verificare se le due chiavi rinvenute nel corso dell’indagine (una trovata in una scatola di Liliana e l’altra, con portachiavi a forma di cuore, repertata in sede di perquisizione a casa di Visintin il 29 gennaio 2022 e poi sequestrata) «siano compatibili con le serrature dei seguenti immobili siti in Trieste». Il documento si riferisce proprio ai luoghi di incontro segreto tra Liliana e l’ottantaquattrenne: la soffitta di via Slataper 22 e il vano magazzino (la cantina) ubicata nel cortile interno di via Giulia 34.
Il giudice domanda inoltre di «sentire dettagliatamente Sterpin sull’utilizzo dei predetti immobili» e «per quale motivo non ne abbia originariamente fatto menzione agli inquirenti». Ma ora, oltre alla sede dell’associazione sportiva di via Pondares, si aggiunge anche il furgone bianco.
«Personalmente ho rivelato l’esistenza di quei nostri luoghi di incontro perché – spiega Sterpin – qualcuno ha dubitato della mia relazione profonda con Liliana. Quindi ho portato le prove. Il furgone – precisa l’ottantaquattrenne – era mio, poi l’avevo venduto a mille euro alla società Atletica Trieste per metterlo a disposizione. Quel furgone, infatti, veniva tenuto appositamente dalla società posteggiato in via Fianona perché è a due passi dallo stadio ed è utile per i ragazzini quando devono andare in trasferta fuori città. Io lo usavo un paio di volte alla settimana e per vedermi con Liliana. Una volta ci si incontrava nel furgone, un’altra in via Pondares oppure in via Giulia o in via Slataper. Comunque nel corso del 2021, in meno di cinque mesi, io e Lilly ci saremmo incontrati circa una dozzina di volte. Lei aveva le chiavi della cantina, della soffitta e anche della sede di via Pondares».
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