Quei disegni dal fronte per superare l'angoscia

Al Museo postale di Trieste si apre un'originale mostra dedicata alla Grande Guerra. Previsto anche il ricordo del reggimento Demoghèla
Uno dei disegni in mostra
Uno dei disegni in mostra

Proseguono al Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa le iniziative culturali dedicate al centenario della Prima guerra mondiale. Dopo la mostra dedicata allo scoppio del conflitto con la partenza dei fanti triestini per la Galizia il 28 luglio del 1914 e l’organizzazione di una serie di conferenze sul tema, si inaugura questo pomeriggio - alle 16 - la rassegna “Disegni dal fronte” curata da Antonio e Adelio Paladini in collaborazione con la direzione museale.

Si tratta di una singolare raccolta di cartoline, circa un centinaio, realizzate prevalentemente dai soldati appartenenti alle diverse nazionalità raccolte sotto la bandiera austroungarica. Sono dei pezzi originali, unici e inediti, scritti e disegnati da soldati impegnati nel conflitto. Persone che dalla quotidianità di lavoro e pace vennero proiettate sui campi di battaglia europei. Le loro comunicazioni a parenti e amici narrano naturalmente delle tragedie vissute sul fronte, le sofferenze e i disagi, il desiderio di fare ritorno a casa, l’affetto per genitori e fidanzate.

Accanto alla scrittura, i fanti hanno prodotto alcuni disegni capaci di riassumere, con pochi tratti, situazioni, vicende e desideri, facendo di queste cartoline dei piccoli capolavori. Alcuni soldati infatti possedevano delle naturali capacità artistiche. Ma anche coloro che non erano portati per l’arte figurativa sono riusciti a disegnare con felice sintesi, sul piccolo cartoncino prestampato fornito loro dall’esercito, scenette e ritratti che i sinistri bagliori del terribile conflitto hanno reso assolutamente significativi e degni d’attenzione. Non è inutile evidenziare che grazie alle cartoline i poveri soldati riuscivano, magari per qualche attimo, a sfogare le tensioni e le angosce patite. I disegni bucolici, gli autoritratti, i volti delle persone amate traducevano sulla carta quel che le menti agognavano, un tanto a sgravare la psiche dall’immane fardello di violenza e di morte.

Dopo l’inaugurazione della mostra, sarà possibile salire al secondo piano dell’antico palazzo delle poste centrali triestine per assistere, alle 17, alla sala consiglio, alla conferenza “Ritorno in Galizia 2014”. Si tratta di una sorta di racconto per immagini del viaggio di studio e ricerca, fatto dal 29 settembre al 5 ottobre scorso, nei luoghi e nei cimiteri dell’ex Galizia austriaca, attuale Polonia, curata dallo storico Roberto Todero. In quei luoghi già nel 1918 il comando militare di Cracovia aveva predisposto un piano regolatore per la sistemazione dei tanti cimiteri, quasi quattrocento, che la guerra, ormai nelle sue fasi conclusive, aveva lasciato sul territorio. Cimiteri che raccolgono anche molti caduti dei diversi popoli dell’impero tra i quali i trentini gli abitanti del Litorale, croati, italiani e sloveni. Un viaggio, soprattutto, fatto alla ricerca e alla scoperta dei cimiteri dei caduti del Reggimento 97, il Demoghèla, simbolico e multietnico contenitore di uomini, sofferenze ed esperienze.

Un primo, sentito, doveroso omaggio dopo cento anni di oblio. Verrà proiettato in anteprima anche un promo del documento girato durante il viaggio (ingresso libero fino a esaurimento posti). Per quanto riguarda la mostra “Disegni dal fronte”, ricordiamo che sarà visitabile sino al 3 marzo. Ecco gli orari: da lunedì al venerdì mattina dalle 9 alle 13, il sabato dalle 9 alle 12.25, pure il giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18 grazie alla collaborazione dell’associazione Cittaviva. Per informazioni si può telefonare allo 040-6764293.

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