Quei cimeli di guerra nel segno di pace: ora il Museo de Henriquez a Trieste vuole allargarsi
A 50 anni dalla morte del collezionista: il suo patrimonio inestimabile in via Tominz visitato da 10 mila persone nel 2023
TRIESTE La lezione di pace che Diego de Henriquez (1909-1974) ha lasciato alla città di Trieste continua a vivere nel Museo della Guerra per la Pace in via Tominz, 4 con la raccolta della sua collezione di reperti bellici. Un museo pronto a espandersi in virtù anche delle visite in continuo aumento.
E in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, avvenuta in circostanze incerte il 2 maggio 1974 nella sua ultima dimora in via San Maurizio, la curatrice del museo Antonella Cosenzi insieme al responsabile della sezione Musicologia del Circolo della Cultura delle Arti di Trieste e al Conservatorio Giuseppe Tartini, hanno organizzato un “open-day” per la Pace, allestendo all’interno del museo una mostra temporanea per riscoprire attraverso le parole di Henriquez e il suo assiduo lavoro di raccolta, un messaggio di pace. L’evento ha visto anche la collaborazione della Rai del Friuli Venezia Giulia che ha contribuito alla proiezione del video “Le parole di Diego”.
Il messaggio
«Il messaggio di questa giornata – spiega Cosenzi – è far conoscere de Henriquez nella sua completezza, mostrando anche le diversità della sua collezione che rappresentano un archivio fondamentale non solo per la nostra città, ma anche per la storia italiana». La mostra allestita al primo piano del museo mette in luce carteggi, fotografie, elmetti, divise militari, quadri di vita dipinti dai soldati di San Pietro del Carso, pezzi della bomba sganciata su Opicina.
Musica e danza per la pace
Ad aprire la giornata è stato il quartetto di contrabbassi del Tartini con i musicisti Lorenzo Ghirardini, Luigi Cimarosti, Mihailo Pesut, Andrijana Ramovic per introdurre in seguito la genesi della collezione Henriquez con le visite guidate da Cosenzi.
Nel pomeriggio lo spettacolo di danza “Dancing four peace” della Compagnia Arearea e in serata due recite del Teatro Stabile regionale. «Il numero dei visitatori sta crescendo – dice Cosenzi – arrivano turisti da ogni parte del mondo e sempre molte scolaresche da tutta Italia. Nel 2023 abbiamo accolto circa 10 mila ingressi, ma da come stanno andando le cose per quest’anno prevediamo di superare il numero.
Certamente l’obiettivo è anche incrementare gli eventi e le mostre per raggiungere non solo gli appassionati al tema bellico, ma far capire che Henriquez, nel suo animo eclettico, era molto più di un semplice collezionista di reperti militari. Va ricordato come un vero uomo di cultura con grandi capacità diplomatiche, e non solo; è stato anche soldato, impiegato, collezionista, esteta, mediatore e assiduo trascrittore di memorie che oggi altrimenti sarebbero perse».
L’ampliamento
Entro il prossimo anno, inoltre, «è previsto un ampliamento ad altri due fabbricati dell’ex caserma Duca delle Puglie di via Cumano per accogliere tutta la collezione di Henriquez sulla seconda guerra mondiale – continua Cosenzi – tema che ci viene molto richiesto dai cittadini. Inoltre, nel tempo, ci piacerebbe aprire al pubblico la biblioteca del museo che ad oggi raccoglie oltre 15 mila volumi catalogati, riguardanti non solo i documenti scritti da Henriquez, ma anche altri a lui donati o ritrovati che raccontano la storia di quell’epoca e in questo modo rendere maggiormente fruibile l’archivio fotografico già consultabile su appuntamento».
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