Qualità della vita, flop Trieste

Vince l’argento per livello medio d’istruzione. Si aggiudica il bronzo per i tempi veloci della giustizia. Strappa la medaglia di legno per valore aggiunto pro capite. E l’importo medio mensile delle pensioni le vale un comodo 13.o posto. Precipita però in coda all’Italia per spirito d’iniziativa imprenditoriale, fermandosi appena di un soffio più in su sul versante dell’imprenditoria giovanile. E fra truffe e microcriminalità cade a precipizio nel capitolo ordine pubblico, quello in cui registra la peggiore performance in assoluto. Il risultato finale è che Trieste, nel report sulla Qualità della vita 2014 pubblicato dal Sole 24 ore, perde 16 posizioni, si colloca 28.a sulle 107 province e si fa superare da Udine. Che con il suo 21.o posto a livello regionale diventa la città in cui si vive meglio, salendo di 8 posizioni rispetto al report precedente. Dopo Trieste c’è Pordenone, giù al 31.o posto mentre 42.a è Gorizia: una delle poche città in Italia - assieme a Arezzo, Cremona, Terni e Oristano - che perde più posizioni di Trieste.
I numeri del report dicono di un tonfo per il capoluogo giuliano che risultò terzo in Italia nel 1994 e nel 2001, e nel 2005 si vide assegnata la palma di territorio felice con Trieste al primo posto seguita a ruota da Gorizia. Nel 2009 ancora un oro; e da quell’anno una china costantemente discendente a fronte invece dell’ottovolante di numeri che hanno visto gli altri tre capoluoghi di provincia del Fvg salire e scendere da un anno all’altro. Con il risultato comunque che oggi nessuno è nella top-ten. Il Sole 24 Ore elabora una serie di dati suddividendoli in sei settori: in tutti Trieste perde posizioni, tranne - consolazione quasi beffarda - in quello del “tempo libero”. Va detto che in questa edizione sono stati modificati alcuni indicatori.
Tenore di vita Qui Trieste peggiora ma resta prima in regione. Se il valore aggiunto pro capite supera i 31mila euro distanziando di sole tre posizioni Trieste da Milano, in vetta con i suoi 43mila euro, anche il tasso di inflazione morde poco, meno che in tutto il Friuli Venezia Giulia, e posiziona Trieste al quinto posto. Bene anche l’importo medio per pensione mensile, pari a 1.130 euro, che colloca Trieste più in su rispetto agli altre tre capoluoghi anche se staccata rispetto a Roma, dove la media mensile - la più alta in Italia - supera i 1.400 euro. All’opposto, nel capoluogo regionale le famiglie contano su un patrimonio medio inferiore a quelli di Udine e Pordenone (in coda Gorizia), e Trieste è ultima in regione per consumi familiari sui beni durevoli.
Affari e lavoro Accanto alla sicurezza, il capitolo più doloroso con Trieste al 49.o posto contro il 32.o di Udine (più indietro ancora le altre due province). Al già citato pallidissimo spirito d’iniziativa imprenditoriale (Udine è 68.a, Trieste ultima) si affianca una propensione a investire pari a quelle di Campobasso ed Enna (99.o posto): bassissima la quota di risparmi che viene utilizzata. Di converso, Trieste primeggia in Italia nell’onorare i debiti, misurati come sofferenze in rapporto agli impieghi. E se la città è ultima in regione per quota delle esportazioni, si situa 31.a - preceduta in regione solo da Pordenone - per tasso di occupazione totale: siamo al 62,95%, laddove Bolzano è in vetta col 71,5% e Caltanissetta in coda col 35%.
Servizi ambiente e salute È il settore in cui Trieste con il 10.o posto ottiene il migliore posizionamento, dietro a Gorizia ma davanti agli altri due capoluoghi. Confermati gli ottimi tempi della giustizia cittadina che collocano Trieste terza in Italia, la performance peggiore arriva dalla speranza di vita media in cui Trieste risulta ultima in regione. Al 16.o posto per asili nido - secondo in regione dopo Gorizia - il capoluogo regionale risulta il migliore in Fvg per tasso di emigrazione ospedaliera: pochi i pazienti che si ricoverano fuori città.
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