Punto franco a Bagnoli Sbarcano entro 10 giorni doganieri e finanzieri

Ormai dovremmo esserci. Oliviero Petz, direttore di Interporto (l’ex Autoporto di Fernetti), ne è convinto: nel giro di dieci giorni il personale delle Dogane e Fiamme Gialle si insedierà nel varco di accesso ai capannoni ex Wärtsilä di Bagnoli.
Saranno in tutto 5-6 uomini, in grado di garantire un’apertura del nuovo compendio logistico per alcune ore al giorno. Sarà quello il momento decisivo che “battesimerà” l’avvio del punto franco nella località carsolina, dove Interporto ha acquisito alla fine del 2017 dalla multinazionale finnica 270 mila metri quadrati, di cui 75 mila coperti. Allo scopo di trasferire dalla costa all’immediato retroterra preziose metrature di punto franco, utilizzabili per la logistica e per le semilavorazioni: indispensabile al riguardo il decreto di competenza dell’Autorità portuale.
Un’operazione importante da circa 20 milioni, che aveva richiesto la ricapitalizzazione della “spa”, dove si è andato evidenziando il ruolo forte della finanziaria regionale Friulia. Ruolo accresciuto a maggior ragione con l’“annessione” da parte triestina dell’Interporto di Cervignano.
Per Bagnoli la prospettiva è di dare lavoro a un centinaio di addetti. Ma c’è ancora molto da fare: il vertice dell’Interporto sperava di completare le opere maggiori entro l’aprile di quest’anno, ma i tempi slitteranno al secondo semestre. Bisogna rimettere in sesto il raccordo ferroviario con la stazione di Aquilinia, sotto la competenza di Rfi. E bisogna spianare 80 mila metri quadrati per ottenere piazzali all’aperto.
Comunque da luglio il nascente polo logistico di Bagnoli ha cominciato a operare. In sei mesi – comunica Petz – sono state movimentate merci per 37 mila tonnellate: metalli in importazione, legname in esportazione, macchinari. In attesa che il punto franco lievitasse dal mare, il meccanismo si è messo in moto. In programma la realizzazione di 2000 metri quadrati di impianti frigoriferi, che non lavoreranno sulla congelazione, ma saranno tarati sulla conservazione di frutta e verdura.
Discreti i risultati conseguiti da Interporto durante il 2018: il traffico camionistico ha confermato più o meno i 150 mila passaggi dell’anno precedente, mentre i treni sono cresciuti a quota 800, migliorando del 7-8% il dato precedente. I convogli servono quattro destinazioni, tra porto e terminal austro-tedeschi. Ma Petz assicura che nel 2019 le cifre complessive saranno molto migliori.
Un anno fa, quando un affollato panel istituzionale (c’era ancora il governatore Serracchiani) plaudì alla riconversione di mezzo stabilimento Wärtsilä in salsa logistica, sembrava imminente l’arrivo di un socio straniero, la tedesca Duisport, presieduta da Erich Staake, che non solo gestisce il più grande terminal fluviale europeo sul Reno, ma spedisce ogni settimana 25 treni dalla Renania-Westfalia alla Cina: su questo fronte, seguito dal presidente dell’Autorità D’Agostino, non si hanno ancora aggiornamenti. —
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