Punta la penna alla gola dell’ex come un coltello
Trentenne perseguitata per mesi. Ora, dopo la denuncia, il giudice ha vietato all’uomo, 48 anni, di avvicinarsi alla casa di lei

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TRIESTE Lo trovava ogni giorno sotto casa, nascosto dietro a un muro o nel buio di un portone. Sempre pronto a seguirla. Lei, trent’anni, era alle prese con un uomo che non ne voleva sapere in nessun modo di chiudere la relazione. Un incubo sfociato in un’aggressione: quell’uomo, un quarantottenne, un giorno ha minacciato la donna puntandole una penna alla gola. Ha afferrato il primo oggetto a tiro. Fosse stato un coltello o una forbice?
La compagna, stremata da queste continue persecuzioni, ha dovuto fare denuncia e rivolgersi a un legale, l’avvocato Giovanna Augusta de' Manzano.
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C’è un’inchiesta di mezzo, in mano al pm Matteo Tripani. Il gip Laura Barresi, dinnanzi a una situazione che poteva precipitare mettendo a rischio l’incolumità della vittima, ha ordinato all’indagato il divieto di avvicinamento a tutti i luoghi frequentati abitualmente dalla ex. L’uomo non potrà più neppure comunicare con lei: niente più messaggini, niente più chiamate.
Perché anche al cellulare era diventato insistente. Non passava giorno che l’ex compagna non trovasse sul display offese di ogni tipo.
La denuncia nei confronti del quarantottenne è scattata lo scorso ottobre, dopo mesi di sofferenze: la relazione, cominciata a novembre del 2017, si era conclusa questa estate. L’uomo da allora non perdeva occasione per sciorinare insulti e minacce. «Mi fai schifo». Questo il tenore delle sue frasi.
La trentenne ha quindi deciso di troncare, ma il compagno non si è rassegnato. E così ha cominciato con i pedinamenti. In un’occasione la donna ha cercato di chiamare la polizia, ma il quarantottenne se n’è accorto e si è scagliato su di lei tentando di strapparle il telefonino di mano. Una passante si è accorta della scena ed è intervenuta in difesa della donna, che urlava terrorizzata.
Ma ormai il quarantottenne aveva preso pure l’abitudine di entrare in casa della ex, a suon di pugni sulla porta. Un giorno è riuscito a entrare con la scusa di dover prendere le proprie cose. La trentenne ci ha creduto. Errore: dopo qualche parola pesante, l’uomo ha impugnato una penna premendola sul collo della malcapitata. Le ingiurie sono proseguite anche sui social network: «Tr... muori».
Per trovare un po’ di pace la donna ha traslocato da un’amica. Grazie all’ordinanza del giudice ora potrà tornare a casa propria. —
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