Punta Grossa, no di Ancarano al progetto di un centro vacanze Nato

LUBIANA Il Comune di Ancarano scopre la propria vocazione ecologista e così, se da una parte pone le basi con lo Stato per diventare la prima città del Paese senza sacchetti di plastica, dall’altra vuole tutelare a denti stretti il Parco naturale di Punta Grossa (Debeli Rtič) opponendo il rifiuto al progetto del governo che vuole ubicare proprio nella penisola verde un centro vacanze per i soldati della Nato. Il sindaco di Ancarano Gregor Strmčnik ha proposto quale ubicazione alternativa quella di Santa Caterina.
Dopo essere riusciti a far dichiarare Punta Grossa Parco naturale regionale ad Ancarano si oppongono con tutte le forze ai progetti dell’esecutivo che vorrebbe far costruire nelle aree agricole della piccola penisola un centro di riposo e vacanze per i militari dell’Alleanza Atlantica e le loro famiglie, centro formato da numerose palazzine, da una piscina e da parcheggi che costituirebbero una vera e propria colata di cemento nel cuore di un’area verde. Al progetto ci aveva lavorato nel 2009 già il governo sloveno allora guidato da Alenka Bratušek. Questo prevedeva la costruzione di un complesso ricreativo su 2,3 ettari di terreno con 175 posti letto per una spesa complessiva di 15 milioni di euro. Se lo Stato volesse portare a termine il progetto il ministero della Difesa sloveno dovrebbe acquistare circa 10 mila metri quadrati di terreno agricolo. Ferma, come detto, l’opposizione all’opera del sindaco di Ancarano Gregor Strmčnik il quale ha offerto al governo quale sito alternativo quello di Santa Caterina dove già esiste una caserma della Marina slovena. «Non sono d’accordo con questo scenario visto poi che il Piano d sviluppo ambientale del Comune di Ancarano non permette simili edificazioni nel Parco naturale di Punta grossa».
Dalla parte del sindaco c’è anche la proclamata volontà ecologista dei suoi concittadini fortemente contrari a una urbanizzazione selvaggia della cittadina e che anzi hanno espresso la volontà di dare vita a un progetto pilota, il primo in Slovenia, in base al quale, con la collaborazione del ministero dell’Ambiente e delle organizzazioni ambientaliste, che porterà Ancarano ad essere totalmente libera dai sacchetti di plastica. L’iniziativa mira così a una concreta tutela dell’ambiente marino già fortemente inquinato da materiale plastico.
«Gli abitanti di Ancarano - spiega ancora il primo cittadino - vedono in questo progetto la possibilità per il proprio comune e il proprio Paese di dare vita a uno sviluppo duraturo e a lungo termine del rispetto ambientale, rispettando così anche quelli che sono i dettami dell’Unione europea».Quindi la parola d’ordine in queste ore ad Ancarano è: «Giù le mani dal Parco naturale di Punta Grossa». —
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