Pulizie a scuola affidate agli interni: a rischio migliaia di posti di lavoro
TRIESTE Negli ultimi anni la pulizia delle scuole in Friuli Venezia Giulia era affidata a Rekeep, spa bolognese che occupa per questa mansione quasi 2 mila persone tra Nordest, Lombardia ed Emilia Romagna, di cui 58 in regione. Dall’inizio del prossimo anno il ministero dell’Istruzione farà scattare l’internalizzazione del servizio. Una novità che, stando alle simulazioni di Rekeep, costerà il posto a quattro lavoratori su dieci dei 16 mila impegnati in Italia, uno su tre in Fvg. La procedura ministeriale è scattata con il bando per 11.263 inserimenti che indice una selezione riservata ai dipendenti a tempo indeterminato delle imprese addette ai servizi di pulizia nelle scuole e nelle istituzioni educative statali. Non tutti gli attuali occupati potranno però essere della partita. Questione di requisiti.
Stando alle disposizioni del governo, premesso che le pulizie nelle scuole andranno svolte da personale statale, è necessario che le persone inquadrate con Rekeep e altre società giunte alla scadenza del bando, oltre a non avere carichi penali, posseggano la licenza media e abbiano lavorato almeno 10 anni, anche non continuativi purché includano il 2018 e il 2019, in istituzioni scolastiche ed educative statali, curando appunto servizi di pulizia e ausiliari. Sempre secondo i calcoli di Rekeep, 190 lavoratori senza requisiti nel Nordest (su un totale di 630) resteranno tagliati fuori e di questi, 17 sono quelli impegnati in Fvg (10 su 48 a Trieste, 7 su 10 a Udine). In sostanza, il cambio di datore di lavoro non garantirà il mantenimento dell’occupazione per tutti gli interessati. Non solo, è anche possibile che ci possa essere uno spostamento di sede in un altro istituto o anche in un’altra provincia.
Un’ulteriore questione riguarda le modalità. Il Miur ha previsto che le domande di assunzione possano essere presentate solo online, nella sezione “Concorsi” del portale ministeriale. Non a caso la Uil, che con Ugo Previti promuove la novità di inquadramento statale per il settore pulizie, informa che le sedi territoriali del sindacato sono pronte ad assistere i lavoratori nella compilazione della pratica. Ma i dubbi non mancano. L’Anip, associazione nazionale imprese di pulizie, in un’audizione al Senato ha affermato che «non si comprende con chiarezza chi effettuerà i servizi a partire dal 1° gennaio», con il presidente di Anip Lorenzo Mattioli ad attaccare duramente: «L’internalizzazione è pura follia, vedremo i presidi delle scuole italiane occuparsi di acquisti e organizzazione del lavoro e una platea di esuberi superiore a quella dell’ex Ilva. Tutto questo per un maxi concorso che non potrà essere circoscritto ai lavoratori impegnati negli appalti».
Sulla base di una lettera inviata da Rekeep ai dipendenti, oltre alle questioni burocratiche, viene evidenziato anche il nodo risorse. Il numero di ore contrattuali e la relativa retribuzione di ciascun dipendente potrebbero essere sensibilmente inferiori rispetto a quelli attuali. Ad oggi, infatti, i fondi stanziati da Roma coprono solo le attività di pulizia e non quelle per il decoro degli istituti (dalla piccola manutenzione alle tinteggiature) e pertanto la riduzione delle attività, dal punto di vista societario, potrebbe portare a una conseguente diminuzione fino al 50% del monte ore complessivo dei lavoratori. —
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