Pugni alla madre per 10 euro, figlio sotto accusa
Pugni in faccia alla madre per 10 euro. È una storia di violenza e disagio quella che gli inquirenti hanno scoperto a Trieste tra i muri di una casa di periferia: una mamma costretta a subire aggressioni, minacce e offese continue dal figlio quarantenne. Per farsi consegnare i soldi l’uomo talvolta usava anche il coltello. «Se non me li dai ti faccio a pezzi, ti ammazzo».
Numerosi gli episodi di maltrattamento che la donna ha dovuto sopportare fintanto che non ha trovato il coraggio di denunciare. E dalla denuncia è venuta a galla tutta la sofferenza e la paura in cui ha vissuto per anni.
La madre ha riferito alla Polizia giudiziaria che il figlio era irascibile e spesso manesco. «Mi colpiva quasi quotidianamente con pugni e schiaffi». Non mancavano le offese: «Put..., tr..., porca», si sentiva dire la donna.
Uno degli ultimi pestaggi risale ai primi di novembre del 2018. La signora ha raccontato di essere stata presa a ceffoni al volto solo perché si era “permessa” di nominare la sorella.
Ma il mese dopo il quarantenne triestino, secondo l’accusa, si è reso protagonista anche di un’altra aggressione. L’uomo ha sferrato una manata alla mamma facendola cadere a terra. Il motivo? Sempre lo stesso: i soldi.
Non è chiaro il perché il figlio domandava frequentemente denaro; non si esclude un problema di alcol o di tossicodipendenza.
Il quarantenne ha iniziato a intimidire la madre anche con il coltello a partire dallo scorso febbraio. La dinamica era più o meno sempre la stessa: la pretesa di contanti e le botte.
Il 12 aprile l’ennesima aggressione. L’uomo - dopo aver chiesto con insistenza soldi alla mamma - è passato nuovamente alle mani, spingendola violentemente a terra, per poi sferrarle un pugno all’occhio destro.
Una settimana dopo, il 19 aprile, il quarantenne triestino si è scagliato sulla madre con in mano un paio di forbici. Non trovava il coltello e ha utilizzato quelle per terrorizzare la donna.
Le violenze si sono protratte per tutti i mesi successivi. Ai primi di luglio, ad esempio, l’uomo ha afferrato per il collo la mamma, strattonandola. Non era la prima volta che lo faceva: nelle settimane successive, sempre secondo l’accusa, l’indagato aveva usato entrambe le mani.
Erano sempre piccole somme quelle che il figlio pretendeva di ricevere: 10 euro o poco più. Ma per ottenerle era capace di tutto, dai pestaggi alle intimidazioni con il coltello.
Il quarantenne triestino dovrà rispondere di maltrattamenti familiari e di estorsione continuata.
Attualmente è sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla madre.
La Procura, dopo le indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare a carico dell’imputato, difeso dall’avvocato di fiducia Federico Stricca del Foro di Trieste, è in programma oggi davanti al gup Luigi Dainotti.—
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