Prue, eliche e cantieri: a Trieste foto antiche di piroscafi

Scatti di fine Ottocento e un raro filmato degli anni Venti al centro dell’incontro al Savoia sulla cultura marittima della città

TRIESTE Scafi di navi, prue e comandanti. E ancora eliche, cantieri, scali e immensi motori. Sono i soggetti delle tante antiche fotografie, e del film realizzato negli Anni Venti ed emerso solo di recente dell'oblio, che rappresentano il tema centrale dell'incontro in programma giovedì 23 marzo alle 18 nella sala imperatore dell’hotel Savoia Excelsior, a Trieste, dall'Associazione culturale Italian Liners.

 

Trieste, la storia dei piroscafi nelle foto d'epoca di Penco, Erné e Circovich

 

Attraverso una ricca sequenza di immagini verranno proposte al pubblico dal giornalista Claudio Ernè letture diverse dello stesso fenomeno: l'evoluzione dei piroscafi, la loro crescita di dimensioni, l'aumentata velocità, l'entrata in scena dei nostri cantieri che progressivamente sostituirono quelli inglesi nella costruzione delle navi del Lloyd austriaco. Parallelamente verrà illustrato l'evolversi delle tecniche con cui i fotografi a partire dalla seconda metà dell'Ottocento riprendevano appunto gli scafi e i protagonisti della vita per mare.

 

 

Giuseppe Wulz, titolare di uno dei più importanti studi triestini, era costretto a puntare il suo obiettivo su navi sempre all'ancora. Ferme e immobili, perché i materiali sensibili e gli obiettivi disponibili all’epoca non consentivano di scattare immagini di soggetti in movimento: si rischiava il “mosso”.

Mario Circovich e il fratello Basilio, “marine photograph” prima a Pola e poi a Trieste con studio in via dei Capuano, avevano a disposizione lastre con emulsioni molto più “veloci”. Prova ne è l’immagine della corazzata Viribus Unitis mentre scende in mare il 24 giugno 1911 dallo scalo principale del Cantiere San Marco. L’immensa onda formata dalla poppa testimonia che il tempo di scatto impostato dal fotografo era stato rapidissimo proprio per “fermare” l’azione dello scafo che scivola nel mare del vallone di Muggia.

Le stesse emulsioni, congiunte a obiettivi luminosi, hanno consentito una totale libertà di ripresa ad altri autori significati della prima metà del Novecento, che hanno immortalato con i loro obiettivi volti, storie e fatiche di comandanti, componenti di equipaggi, armatori e maestranze. Giuseppe Cividini ha raccontato la tumultuosa crescita del Cantiere navale di Monfalcone, mentre Francesco Penco si è concentrato prima sul San Rocco e poi sui grandi transatlantici costruiti al San Marco: il Conte Grande, la Victoria, e il Conte di Savoia.

Penco con buona probabilità è anche uno degli autori del filmato in 35 millimetri della casa di produzione Pathé dedicato alle motonavi Saturnia e Vulcania. Il filmato è stato realizzato come detto negli Anni Venti per conto delle “Edizioni propaganda italica”; è stato messo a disposizione da un collezionista generoso che ne ha compreso l'importanza e Paolo Venier lo ha digitalizzato e restaurato rendendone possibile la visione.

L'incontro in programma giovedì 23 marzo all'hotel Savoia Excelsior si inserisce nel ciclo di conferenze dal titolo “Trieste e il mare”, dedicato ai temi che legano la nostra città alla cultura marittima. Si tratta del secondo ciclo di conferenze promosso dall'Associazione Italian Liners, che le ha autonomamente finanziate e organizzate, senza ricorrere ad “aiuti” pubblici.

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