Prove di dialogo sul candidato unico Pd

Grim incontra Presot e Foti: «Proficuo confronto sui programmi». Travanut ottimista: «L’intesa è ancora possibile»
Di Gianpaolo Sarti
Altran Staranzano-Debora Serracchiani
Altran Staranzano-Debora Serracchiani

TRIESTE. È attesa nei prossimi giorni, forse addirittura oggi, la decisione definitiva del Pd per la corsa alla segreteria regionale. Antonella Grim, espressione dei renziani, è la favorita. Sull’assessore comunale della giunta Cosolini, dopo il passo indietro di Nerio Nesladek, Diego Moretti e Paolo Coppola, tutti e tre vicini al sindaco di Firenze, potrebbero convergere le altre correnti, pronte a ritirare i rispettivi nomi in caso di una condivisione con Grim su temi e contenuti. Con quest’ipotesi, che appare la più probabile ma non scontatissima, il partito chiuderebbe il cerchio con una candidatura unitaria, rendendo inutili le primarie del 16 febbraio.

Ieri in serata, alla presenza del segretario uscente Renzo Travanut, il faccia a faccia nella sede del Pd di Trieste tra Grim, il cuperliano Lorenzo Presot e il giovane civatiano Francesco Foti. Quest’ultimo, che scioglierà le riserve in giornata, ha posto le proprie condizioni: maggior partecipazione all’interno del partito consultando gli iscritti prima di assumere decisioni, innanzitutto, e trasparenza nelle nomine. E, ancora, una spinta più convinta su alcuni punti del programma elettorale di Serracchiani: il piano energetico e quello dei rifiuti, ad esempio, ma anche una decisione sul reddito minimo da garantire alle fasce in difficoltà della popolazione e la riforma sanitaria. «Non appoggio candidature in bianco, anche noi siamo parte integrante delle scelte», ha affermato Foti rimandando la scelta definitiva al confronto con il coordinamento dei civatiani.

Presot ribadisce la linea: «Confermo la disponibilità ad avviare un dialogo per raggiungere l’unitarietà nella candidatura. Sempre però che esca uno schema condiviso da tutti e che vengano date garanzie a tutte le anime del partito - avverte - quindi le diverse opzioni restano aperte». Queste dunque le richieste: con un’intesa tra i tre il Pd arriverebbe a una soluzione unitaria, quella che lancerebbe Grim direttamente alla segreteria regionale senza passare per le primarie. Travanut, dal canto suo, è fiducioso. «Credo si possa raggiungere l’accordo ha commentato - perché sulle proposte indicate direi che ci siamo. I presupposti ci sono altrimenti, se non si trovasse l’unitarietà su Grim, la gente non capirebbe. Anche perché – ha sottolineato – il cambiamento in realtà è già in atto. Perché il Pd ora non è in una fase di rinnovamento, bensì di attuazione del programma. Adesso si tratta di sostenerlo avanti, non capirei scelte diverse o punti di divisione. Comunque è vero, il partito ha effettivamente bisogno di una più ampia partecipazione sui temi, con un maggior coinvolgimento degli eletti». Il deputato triestino Francesco Russo concorda: «Auspico a questo punto una scelta il più possibile condivisa che rappresenti le diversità territoriali e le sensibilità all’interno del Pd».

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