Prostitute al Luxor Il gestore nega tutto

Santo Pisasale respinge l’accusa di favoreggiamento Le immagini rubate nei privè sono però inequivocabili
Altran Monfalcone-04.07.2011 Night Club-Luxor-Via Cosulich-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-04.07.2011 Night Club-Luxor-Via Cosulich-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura

di Laura Borsani

Testimonianze univoche, ma anche immagini inequivocabili. Al night club “Luxor” si andava ben oltre gli spogliarelli. Dietro i privè si consumavano prestazioni sessuali, dai palpeggiamenti fino ai rapporti intimi, compresi i rapporti orali.

Ma il gestore del locale notturno, Santo Pisasale, 68 anni, ieri si è dichiarato innocente davanti al giudice. Il capo cameriere Giuseppe Pizzuto, 63 anni, di origini siciliane, si è invece avvalso della facoltà di non rispondere.

I due uomini, accusati di favoreggiamento della prostituzione, restano agli arresti domiciliari, in attesa del pronunciamento del Giudice per le indagini preliminari, Paola Santangelo, di fronte alle istanze presentate dai difensori. I legali, infatti, hanno richiesto la revoca della misura domiciliare e, in subordine, una riduzione del provvedimento restrittivo.

È questo l’esito dell’interrogatorio di garanzia avvenuto ieri mattina, al Tribunale di Gorizia. Si è dunque ora in attesa della decisione del Gip circa le richieste dei legali, che si è riservato di esprimersi in merito.

Dunque il gestore del Luxor, locale sottostante al Sam Hotel, caratterizzati da una gestione e da un accesso separati e autonomi, si è dichiarato estraneo alle accuse contestate. Gli elementi raccolti dagli inquirenti, tuttavia, sono evidenti circa la presenza nel locale notturno monfalconese di “giro” di prostituzione.

Non solo, infatti, le testimonianze rese da alcuni clienti hanno confermato le prestazioni sessuali offerte dalle ragazze, provenienti dai Paesi dell’Est e sudamericane. Anche le immagini “rubate” dalle telecamere dietro i privè hanno fornito un quadro chiaro: nel night club da tempo si “metteva a disposizione” una variegata gamma di prestazioni sessuali.

Un’attività che gli inquirenti ritengono sia riconducibile al gestore e al capo cameriere, in attesa di chiarire nel dettaglio i rispettivi ruoli.

Le indagini, coordinate dal Procuratore capo della Repubblica, Caterina Aiello, sono ancora in corso. L’inchiesta si è articolata nel tempo, avvalendosi dunque del racconto di alcuni frequentatori del locale notturno, che hanno fornito elementi univoci, ma anche delle telecamere e di altri “escamotage” utilizzati dagli inquirenti al fine di comprovare la presenza di un “giro” di prostituzione consolidato. Quindi non un’attività occasionale, ma continuata.

Restano da chiarire altri aspetti della vicenda: come sia partita l’inchiesta della magistratura, il presunto “giro d’affari” prodotto e la portata complessiva di questa attività, nonchè le modalità nel passaggio di denaro ai fini del pagamento delle prestazioni sessuali. Come pure è da capire quale fosse stato il trattamento economico nei confronti delle stesse ragazze disposte a offrire “speciali trattamenti” ai clienti.

L’indagine è culminata, la settimana scorsa, con l’arresto del gestore e del capo cameriere, da parte della polizia del locale Commissariato, che ha eseguito uno specifico ordine di custodia domiciliare.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo