Prostituta aggredita in strada si salva grazie a due ragazze

Il provvidenziale arrivo in via Filzi mentre un uomo stava picchiando la donna. La testimonianza: «Non ho esitato. Mi sono fermata e ho suonato il clacson»
Lasorte Trieste 29/06/10 - Via Milano, Prostitute
Lasorte Trieste 29/06/10 - Via Milano, Prostitute
La scena - agghiacciante - è quella di un uomo che in mezzo alla strada picchia a calci e pugni una donna di colore, una prostituta si saprà poi, nigeriana. La donna non riesce a difendersi e tenta disperatamente di scappare. Ma l’uomo continua con forza e senza pietà. Decine di calci al ventre, sulle reni e poi pugni al volto.
Tutto questo è accaduto l’altra notte in via Filzi attorno a mezzanotte. Una scena quasi da telefilm, ma questa volta tutto è stato vero, reale. 
 
La buona notizia è che due ragazze - Sveva L. e Valentina P. - che in quel momento, ognuna con la propria vettura, stavano rientrando a casa, si sono subito fermate vedendo quello che in quegli istanti stava succedendo. Grazie a loro la donna picchiata è stata soccorsa. E sempre grazie a loro i carabinieri, dopo poco, hanno raggiunto in piazza Oberdan, nei pressi del capolinea del tram di Opicina, l’aggressore e due suoi amici.
 
 
Si tratta di un pakistano e due afgani rispettivamente, come viene indicato in una nota del comando provinciale dell’Arma, «richiedente protezione sussidiaria e titolari di un permesso di soggiorno per motivi umanitari». La donna malmenata è stata accompagnata al pronto soccorso di Cattinara. Ha riportato lesioni fortunatamente guaribili in pochi giorni. Ma se l’è cavata solo per un colpo di fortuna.
 
L’arrivo delle due ragazze. Le uniche persone che l’altra sera hanno deciso di fermarsi e soccorrerla. Perché altri automobilisti giunti poco prima, di fronte alla scena dell’aggressione avevano tirato dritto girandosi dall’altra parte.
 
Questa la testimonianza di Sveva L.: «Stavamo rientrando nelle nostre case. Guidavo la mia macchina e la mia amica mi precedeva con la sua. Quando siamo arrivate in via Filzi provenendo da via Machiavelli ho visto davanti a me, in mezzo alla strada quella scena che non dimenticherò mai. C’era quella ragazza che era riversa a terra e l’uomo la picchiava selvaggiamente. È stato tremendo. Lei cercava di scappare ma l’aggressore la trascinava nuovamente a terra. E poi calci e pugni, sulle gambe, sulla schiena e alla testa. Non ho esitato: mi sono fermata e ho suonato il clacson».
 
L’aggressore, convinto che l’automobilista chiedesse di spostarsi, ha trascinato la vittima un po’ più in là. Ma Sveva L. non ha esitato. Si è fermata. 
 
Racconta: «Ho parlato in inglese rivolta alla ragazza di colore e le ho chiesto se conoscesse quell’uomo. Lei ha urlato: “no non lo conosco”». È bastato questo e l’uomo che stava picchiando quella donna in via Filzi si è spaventato ed è fuggito assieme ad altri due amici che stavano guardando la scena.
 
«A questo punto - dice ancora Sveva L. - mi sono resa conto di quello che stava succedendo e ho chiamato subito i carabinieri». In breve è giunta una pattuglia del Radiomobile. E dopo poco una seconda pattuglia. Sveva L. e l’amica hanno riferito ai militari quello che avevano visto e, mentre la vittima veniva soccorsa dai sanitari del 118 giunti nel frattempo, sono scattate le ricerche dell’aggressore e di chi era con lui. «Sono stati bloccati in piazza Oberdan e poi portati alla caserma di via dell’Istria dove sono stati identificati», si legge a riguardo nella nota dei carabinieri. Che continua: «Gli accertamenti sulla dinamica sono ancora in corso perché la ragazza nigeriana si è riservata di sporgere querela». 
 
Quanto accaduto conferma che la situazione nel cosiddetto “triangolo del sesso” in borgo Teresiano è completamente mutata negli ultimi tempi. E il numero delle prostitute, soprattutto africane, è aumentato. Il motivo è che, secondo gli investigatori, sono entrati sulla piazza nuovi clienti, in gran parte si tratta di richiedenti asilo ospitati nelle strutture d’accoglienza. Più volte i residenti del Borgo Teresiano si sono lamentati perché le strade della zona sono tornate a popolarsi la notte di prostitute, in particolare proprio a ridosso di piazza Vittorio Veneto.
 
Intanto, in una nota, l’associazione Stella Polare condanna «l’atto deplorevole commesso. Per nessuna ragione - si legge - è giustificabile una aggressione di tre uomini contro una donna in strada che si tratti di una prostituta o di qualsiasi donna. Ieri è successo a una prostituta, domani potrebbe succedere a chiunque altra. Ringraziamo la giovane donna che - conclude l’associazione - l’ha soccorsa anche a rischio della propria incolumità».

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