PROSECCO E BARBATELLE VITICOLTURA DA RECORD

Ricavi e redditività in forte crescita. Il Consorzio agrario si consolida
Di Maurizio Cescon

di MAURIZIO CESCON

E’ il Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia a fare la parte del leone nel settore agricoltura e vino. Si piazza infatti al 31esimo posto tra le aziende regionali con maggiore fatturato. Nel 2015 i ricavi complessivi sono stati superiori ai 150 milioni di euro, con un piccolo ma significativo incremento, dell’1,4 per cento, rispetto alle cifre del 2014. Con circa 2.500 soci e oltre 18 mila clienti, il Consorzio presieduto da Dario Ermacora e diretto da Elsa Bigai, costituisce un fondamentale punto di riferimento per l’agricoltura regionale. Una realtà fortemente legata al territorio, con 40 sedi in tutta la regione, in grado di offrire prodotti e servizi di qualità per tutte le necessità delle aziende agricole. In generale si occupa di promuovere presso gli operatori del settore le tecniche e le innovazioni in grado di migliorare la resa e la qualità delle produzioni, nel rispetto dell’ambiente e delle risorse e con assolute garanzie di sicurezza alimentare per la collettività. Il Consorzio agrario svolge inoltre una funzione di indirizzo nella programmazione della produzione in rapporto alla domanda, si impegna per la riduzione dei costi di produzione e per la protezione dei prezzi dei prodotti agricoli, allo scopo di migliorare la competitività sul mercato dell’intero sistema e delle singole aziende affiliate.

Secondo posto e sviluppo da “tigre” asiatica per i Vivai cooperativi di Rauscedo, il più importante produttore di barbatelle del mondo, che fattura 77 milioni di euro, con un più 11,8 per cento. La produzione annuale di barbatelle innestate è pari a oltre 60 milioni di unità. Oggi i 250 soci che compongono la cooperativa hanno un compito molto importante e difficile: assicurare e rendere disponibile nei 28 Paesi viticoli dove è presente, un prodotto perfetto sotto il profilo morfologico, genetico e sanitario. Ai Vivai, sotto il controllo degli organi direttivi della società, sono coltivati oltre 1.100 ettari di vivaio e 1.050 a portinnesti: un potenziale enorme che permette, ogni anno la “nascita” di circa 60 milioni di barbatelle suddivise in più di 4 mila combinazioni, vendute ed esportate dappertutto. Terza piazza di settore per un’altra eccellenza del Pordenonese, la cantina La Delizia di Casarsa, che ha registrato ricavi per quasi 38 milioni di euro, con un più 10,2 per cento. La Delizia, che primeggia per quanto riguarda Prosecco e Pinot grigio, è il leader del vino in regione, con oltre 18 milioni di bottiglie prodotte, 2 mila ettari di superficie vitata e lavorata tra le province di Udine e Pordenone, 220 mila ettolitri di vino, esportazioni in 21 Paesi, tra cui Stati Uniti, Germania, Russia, Cina e Giappone, e 13 vitigni tra cui i rossi e i bianchi della tradizione.

Grandi numeri e incrementi a doppia cifra per Genagricola Spa, presente un po’ in tutta Italia con i suoi 13 mila ettari coltivati, ma con sede legale a Trieste, visto che è nell’orbita del Gruppo Generali. I ricavi del 2015 sono stati pari a 32 milioni di euro, con un balzo in avanti del 12,9 per cento. Immediatamente dopo la Cantina di Rauscedo che festeggia i suoi 60 anni di storia con 23 milioni di euro di fatturato e un incremento del 15,2 per cento rispetto ai numeri dell’anno precedente. Anche Rauscedo, come La Delizia, punta fortissimo sulle bollicine del Nordest, quelle del Prosecco. Ma non mancano Ribolla gialla, Rosè brut, Moscato e Malvasia dry. La Cerealicola Vieris di Castions di Strada “spezza” il monopolio dell’uva e del vino con i suoi quasi 14 milioni di fatturato e un aumento boom del 30,3 per cento in soli 12 mesi. Qui lavorazioni e produzioni di mais, soia, colza, girasole, orzo e frumento. L’azienda di Silvio Jermann, uno dei vignaioli più noti e premiati del Friuli Venezia Giulia, arriva nel 2015 a 12,5 milioni di euro di fatturato (gran parte realizzato grazie all’export) con un più 3,6 per cento rispetto al 2014. Oltre i 10 milioni di fatturato, infine, l’Essiccatoio Bozzoli (12 milioni, con un meno 0,6 per cento) e il Consorzio cooperativo Latterie friulane che nel 2015 si è fermato ad appena 11,2 milioni di fatturato, mentre l’anno prima era a più di 37 milioni. Un crollo del 70%, dovuto alla draconiana ristrutturazione seguita alla vendita.

Riproduzione riservata © Il Piccolo