Proroghe Isee per i contributi antipovertà

Spostata a dicembre la scadenza delle domande di accesso a bonus bollette, sostegno al reddito e aiuti ai non autosufficienti
Di Gianpaolo Sarti

La giunta comunale ha deciso di spostare a dicembre la data ultima per la presentazione del modello Isee necessario ad accedere ad alcune misure di welfare. Si tratta di quelle non a scadenza, sostanzialmente: il Fap (il fondo per l’autonomia possibile, destinato ad anziani e persone con disabilità), i contributi per pagare le bollette e a sostegno del reddito. Restano invece esclusi dalla proroga tutti i servizi i cui bandi prevedono termini precisi, come le domande per la carta famiglia, per l’affitto, per le rette degli asili, per i nuclei familiari con bambini adottati e in affido.

Stando alle indicazioni degli uffici comunali non rientra neppure il fondo per l’integrazione delle spese per le case di riposo, visto che in questo caso resta valido l’Isee trasmesso con la prima richiesta. L’indicazione della giunta, contenuta in un’apposita delibera, cerca di venire incontro a tutti quei cittadini che si sono trovati in difficoltà nel preparare il documento. «La priorità - spiega l’assessore comunale alle Politiche sociali Laura Famulari - è garantire la continuità dei servizi e non lasciare le persone scoperte. Fissando la scadenza a fine anno concediamo più tempo. Altrimenti avremmo creato problemi nella continuità assistenziale».

Come noto, i Caf territoriali della città si erano trovati in difficoltà in seguito agli ultimi interventi normativi del governo che aveva rivisto radicalmente i campi di applicazione relativi alla determinazione economica personale. Oltre alla quantità di richieste pervenute - Trieste notoriamente eroga molti servizi assistenziali, puntualizza l’assessore - alcuni passaggi normativi hanno creato non pochi dubbi interpretativi. Il sovrapporsi delle dichiarazioni dei redditi ha comportato, nei mesi scorsi, non poche liste d’attesa.

«Presentare un Isee è complicato - riflette Famulari -, in svariati casi ci sono stati errori e quindi le domande sono state respinte. Inoltre molte persone, vista la complessità e i controlli stringenti sui dati dichiarati, si sono scoraggiate e si sono tirate indietro. Per alcune misure, infatti, il numero di richieste complessive è calato. Ciò è avvenuto, per esempio, con il contributo affitti». Effetti negativi sono stati riscontrati pure sul Fap. «Anche su questa misura si sono fatti sentire notevoli contraccolpi - rileva l’assessore -, da una parte ci sono alcune persone che hanno superato il limite economico dei 35mila euro annui, e quindi non hanno presentato alcuna domanda, dall’altra si sono spaventati perché le nuove norme, mi riferisco al regolamento regionale, richiedono una precisa rendicontazione su come vengono impiegati i fondi. Sommando tutto questo abbiamo registrato una diminuzione consistente delle richieste. Per un provvedimento, come si sa, molto importante perché è rivolto a chi ha necessità di assistenza domiciliare, come anziani e disabili».

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