«Pronto a intitolare a Cecovini lo slargo di Villa Revoltella»

Dipiazza rilancia la proposta di una targa commemorativa per il fondatore della Lista per Trieste di cui a novembre ricorrerà il decennale della morte
Silvano Trieste 2020-07-09 Villa Revoltella, la realizzazione del nuovo parcheggio e sopralluogo all'interno della Villa per i lavori
Silvano Trieste 2020-07-09 Villa Revoltella, la realizzazione del nuovo parcheggio e sopralluogo all'interno della Villa per i lavori

TRIESTE «Lo spiazzo davanti a Villa Revoltella? Si potrebbe intitolare all’ex sindaco Manlio Cecovini. Mi pare una buona idea». Così Roberto Dipiazza si è espresso sulla proposta caldeggiata dai 700 firmatari della petizione portata avanti dallo storico esponente delal Lista per Trieste Pino Di Lorenzo partita nel lontano 2013. Il piazzale, occupato ora da aiuole e posti auto, non ha un nome e neppure un numero civico. E cosi potrebbe senza creare troppi problemi chiamarsi d’ora in poi Largo Manlio Cecovini.

Di Lorenzo aveva individuato da anni una colonnina presente nello slargo del giardino di via de’ Marchesetti situato a una ventina di metri prima dell’ingresso di Villa Revoltella dove collocare una targa a ricordo della figura di Cecovini. Per questo obiettivo sono state raccolte nel corso degli anni oltre 700 firme certificate e consegnate a rate al Comune di Trieste nelle mani dei primi cittadini: prima a Roberto Cosolini e poi a Roberto Dipiazza. L’ultima tranche di sottoscrizioni con la richiesta della targa è stata depositata lo scorso 13 luglio.

La data attesa è il 6 novembre 2020 quanto ricorrono i dieci anni esatti dalla morte di Cecovini. Ora al posto della targa, stando alla promessa estiva del primo cittadino, ci potrà essere un’intitolazione vera e propria e ne pieno rispetto del regolamento comunale con tanto di tabelle toponomastiche. Per il novantenne Pino Di Lorenzo, ex commerciante, è il sogno di una vita: negli ultimi anni si è dedicato anima e corpo al culto della memoria dell’avvocato, politico, sindaco, storico, massone e scrittore che ha segnato la storia di Trieste del dopoguerra. Cecovini fonda la Lista per Trieste nel 1975, è sindaco dal 1978 al 1983, europarlamentare dal 1979 al 1984 oltre che consigliere regionale. E nonostante questo a Trieste non c’è nulla a ricordarlo.

L’odissea toponomastica di Cecovini ha inizio oltre sette anni fa. Il 2 marzo 2013 viene presentata al sindaco una richiesta, sostenuta da 462 firme, per affiggere nel territorio di Trieste una targa alla memoria dell’avvocato Manlio Cecovini. L’allora sindaco Roberto Cosolini trasmette il 2 aprile la richiesta alla Commissione Toponomastica. Passano due anni prima di un incontro in Comune con la vicesindaco Fabiana Martini che è pure presidente della Commissione Toponomastica. Il 10 settembre 2015 c’è il sopralluogo sul sito individuato dai firmatari della petizione ovvero lo slargo del giardino di via de’ Marchesetti, a 20 venti metri prima dell’ingresso di Villa Revoltella. Il sito viene giudicato perfetto e si attende una delibera che però non arriva prima del voto amministrativo. A vincere le elezioni è però Dipiazza. Così il 22 settembre 2016 Di Lorenzo si rivolte al nuovo inquilino del Municipio. Ma il sindaco Dipiazza rinvia ogni decisione sulla targa ai 10 anni dalla morte.

E ora, a sorpresa, arriva da Dipiazza l’apertura a un’intitolazione in piena regola. Il 6 novembre prossimo, infatti, cadranno i 10 anni esatti dalla morte dell’avvocato e con esse anche ogni bisogno di deroga. Non c’è, insomma, che da attendere ancora un paio di mesi. —




 

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