Pronti a fine mese i binari per la Casillo di Monfalcone: a breve i primi treni

Il Coseveg si appresta a consegnare all’azienda il collegamento a Ronchi Sud. Croci di Sant’Andrea, luci e avvertimenti sonori al posto dei passaggi a livello

Tiziana Carpinelli
La Casillo a Monfalcone Foto Katia Bonaventura
La Casillo a Monfalcone Foto Katia Bonaventura

Si srotolano per quasi otto chilometri sull’acciottolato le traversine e i binari lustri di fresca posa che presto, prestissimo, inizieranno a servire i traffici commerciali e a coprire i fabbisogni di rifornimento della materia prima per la Molino Casillo. Il Coseveg, il Consorzio per lo sviluppo economico della Venezia Giulia, ne dà notizia il presidente Renato Russo, è «pronto a consegnare a fine mese» l’importante infrastruttura su cui la Regione ha investito 4,8 milioni di euro. Un tassello decisivo per l’operatività della multinazionale, fin dalla trattativa, culminata con la cessione dell’agosto 2015, per l’acquisizione della De Franceschi, che 10 anni fa veniva dalla primavera “calda” dell’occupazione di fabbrica, la chiusura dell’impianto molitorio e la messa in mobilità per 50 dipendenti.

Terminal logistico

Un raccordo ferroviario funzionale a realizzare, così si disse all’epoca, il terzo terminal logistico dopo quelli già sorti in Sicilia e Toscana. Il Gruppo Casillo, fatturato di 2,3 miliardi nel 2023, che ne ha fatto la prima holding industriale pugliese, è una food company leader mondiale nella lavorazione e nella distribuzione del grano duro e uno dei maggiori protagonisti nel mercato del grano tenero.

Il riaggancio alla rete

L’atteso “riaggancio” alla rete ferroviaria con la stazione di Ronchi Sud è stato uno dei primi temi che si sono affacciati allo sbarco in regione di questo colosso. E ora s’è arrivati al dunque. Spiega il direttore del consorzio Cesare Bulfon: «Siamo pronti a consegnare l’opera a fine mese. Il materiale rotabile è stato sistemato e l’armamento del tracciato ferroviario concluso, anche ai fini del rilascio del certificato di regolare esecuzione dell’opera e del suo funzionamento. Resta un solo punto da ottemperare e riguarda il collegamento che Enel deve effettuare per attivare il quadro elettrico delle segnalazioni ottico-acustiche, un passaggio di per sé banale, se vogliamo, e che per quanto ci riguarda spetta appunto alla società per l’energia».

Il tracciato ferroviario Foto Bonaventura
Il tracciato ferroviario Foto Bonaventura

Quattro attraversamenti

Infatti, nei quattro o cinque punti della circolazione stradale su cui impatterà il tracciato, perlopiù periferici a parte il tratto che costeggia l’abitato delle vie Pesaro, Marconi e Vittorio Veneto di Staranzano (tutti quartieri residenziali), il traffico sarà disciplinato non da sbarre automatizzate come un passaggio a livello per i treni ad alta percorrenza, bensì dalla classica croce di Sant’Andrea. Dunque con un avvertimento di tipo luminoso e sonoro del passaggio del convoglio merci. «E del resto – osserva lo stesso presidente Russo – i mezzi si muovono a una velocità massima consentita sulla carta di 20 chilometri orari, ma in realtà per il traffico industriale si procede a vista, cioè a 10-15 all’ora: praticamente a passo d’uomo...». C’è il tempo di frenare, viene fatto presente. Un po’ come avviene col passaggio del tram di Opicina: i guidatori, vedendo le luci rosse, la segnaletica orizzontale e verticale, nonché percependo il sibilo acustico, si dovranno autonomamente fermare, senza attendere alcuna discesa di sbarra automatica, né vi sarà un moviere. Assicura Bulfon, poi, che si tratterà di «due transiti a settimana: al mattino presto, indicativamente le sei, per l’approvvigionamento della materia prima, oppure la sera, dopo le 17, per l’uscita del prodotto finito dalla Casillo».

L’arrivo del gruppo pugliese

Dieci anni fa, all’approdo in via Bagni nuova del gruppo pugliese, si prospettavano previsioni di traffici per una movimentazione di duemila carri cereali nel primo anno di attività e, con sistema a regime, di seimila unità. Quanto allo start vero e proprio dei vagoni, che con ogni probabilità saranno presi a nolo (nel settore in genere funziona così anche perché si parla di mezzi di locomozione del costo di svariati milioni, che necessitano pure di manutenzione e ricambi) dipenderà dalla stipula degli accordi tra Rfi e il gruppo trader di grano duro nel mondo. Si sa tuttavia che circa un mese fa una delegazione tecnica di Rete ferroviaria ha effettuato il sopralluogo sui binari, trovando tutto conforme e in regola. Via libera, insomma, al netto degli aspetti burocratici e intese da definire e che, come sempre, quando c’è di mezzo Rfi, necessitano di tempistiche variabili.

La riattivazione

La Regione, vale la pena ricordarlo, ha finanziato la realizzazione e la rimessa in opera del sedime dai cancelli Casillo fino a Ronchi Sud. L’azienda invece si è occupata di creare i binari nel suo perimetro di proprietà e di approntare le strutture e gli ambienti necessari al funzionamento del collegamento su rotaia. I sette chilometri e 600 metri del tracciato ferroviario che si sono sviluppati hanno richiesto soprattutto l’elettrificazione degli ultimi 700 metri nel tratto di competenza di Rfi, a ridosso della zona della stazione di Ronchi Sud.

 

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