Pronti 60 milioni per trasformare la Fiera di Trieste

Complesso acquistato dalla Mid di Klagenfurt specializzata nella costruzione di grandi centri commerciali. «Ma per Trieste pensiamo a soluzioni diverse»
La Fiera di Montebello
La Fiera di Montebello

TRIESTE La società austriaca che si è appena aggiudicata all’asta per 12 milioni la Fiera è la Mid, grossa holding attiva nel mercato immobiliare con sede a Klagenfurt. Un gruppo con un’esperienza decennale nel settore, a cui in passato si devono analoghe operazioni in Ungheria, Croazia e Slovenia. Per intenderci, è il costruttore degli enormi centri commerciali Qlandia di Maribor e Nova Goriza. Ha intenzione di fare sul serio anche qui a Trieste, evidentemente. D’altronde l’investimento in cui quest’impresa si è imbarcata parla da sé: l’operazione vale appunto 12 milioni e 318,44 euro, due milioni in più rispetto alle valutazioni iniziali stimate dal Comune.

 

Fiera di Trieste comprata per 12 milioni da un misterioso gruppo austriaco
Il comprensorio della fiera di Montebello

 

Il contratto di vendita sarà ufficializzato entro l’estate. Il futuro dell’area è però ancora tutto da stabilire. Il Piano regolatore del Municipio offre comunque ampie possibilità: abitazioni, spazi commerciali e parcheggi, ad esempio. La Mid ne è consapevole e proprio per questo ha focalizzato la sua attenzione sull’ex Fiera. «Siamo interessati alla collocazione - spiega Walter Moser, general manager della holding - dove possiamo sviluppare un nuovo progetto .Trieste è una città molto importante che ha un’ottima posizione sul confine con la Slovenia, questo è un buon motivo per investire lì». «Non abbiamo ancora una pianificazione concreta - ci tiene a chiarire Moser - ma il Piano regolatore ci permette di avere un’idea su cosa siamo autorizzati a fare: negozi al dettaglio, hotel, uffici, appartamenti e supermercati. Noi - prosegue - abbiamo molta fiducia nelle istituzioni e io verrò a breve per osservare la situazione complessiva», annuncia il manager. Che aggiunge: «Siamo una realtà che opera in molte città della Slovenia, della Croazia, della Slovacchia e dell’Ungheria oltre che dell’Austria - sottolinea - e io mi reco personalmente in ciascuno dei posti per decidere cosa fare. Bisogna capire, inoltre, se troviamo dei buoni affittuari. E scegliere se fare un hotel, ad esempio, dipende dall'investimento complessivo».

 

Comprensorio di Montebello venduto all'asta a 12 milioni di euro
Il comprensorio fieristico

 

«Ricordo che siamo un’azienda nata nel ’74», rimarca ancora Moser: «Inizialmente ci eravamo concentrati nello sviluppo di centri commerciali, ad esempio Qlandia a Maribor e Nova Goriza o, ancora, uno dei più grandi in Croazia, a Zagabria, e in Ungheria, a Budapest, alla fine degli anni Ottanta. Abbiamo dunque una storia lunga che si è focalizzata soprattutto sui centri commerciali, ma per quanto riguarda Trieste siamo dell’opinione che quella è un’area già sufficientemente coperta da questo punto di vista». L’investimento futuro nell’ex fiera, tra demolizioni e nuove edificazioni, si aggira comunque attorno ai 60 milioni di euro su un totale di 20mila metri quadrati, compresi tra piazzale De Gasperi, via Rossetti, via Revoltella e via Sette Fontane. Di questi, ben 7.160 sono scoperti, per un volume fabbricabile di 108mila metri cubi. Sono stati gli uffici comunali, come fa notare l’assessore Lorenzo Giorgi, a stabilire il valore del comprensorio. Inizialmente per la destinazione immobiliare era stato usato un parametro di 2.250 euro al metro quadrato, per quella commerciale 2.047 euro.

Per gli uffici, invece, la cifra stabilita ammontava a 2119 euro al metro quadrato. Una somma a cui poi sono stati aggiunti i potenziali ricavi che potrebbero arrivare dai posti auto e box. La giunta Dipiazza, con Giorgi in prima fila, è visibilmente soddisfatta e conferma la riuscita dell’operazione immobiliare. «Per poter cedere la struttura della Fiera spa abbiamo fatto un lavoro importantissimo - ribadisce l'assessore - visto che la valutazione del comprensorio è stata fatta interamente dai nostri uffici. Va ricordato che la prima stima ammontava a sette milioni di euro, ma grazie al nuovo Piano regolatore, che guarda a quella parte della città come a una realtà di grande trasformazione, abbiamo raggiunto una quotazione migliore pari a 10 milioni di euro. Il fatto poi che il gruppo austriaco alla fine abbia deciso di acquisire la struttura per 12 milioni, dunque due milioni in più della somma di partenza, vuol dire che il Comune aveva formulato una valutazione azzeccata. Crediamo molto nel rilancio di quell’area e la dimostrazione - afferma l’esponente della giunta - sta nella rapidità con cui abbiamo bandito l’asta. Un risultato che nei prossimi mesi consentirà di portare a Trieste investimenti per 60 milioni. Questo significa rilancio del rione e posti di lavoro. Sono soldi che restano tutti in città, quindi è un risultato eccezionale".

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo