Progetto da rivedere, ritardi per Cattinara

TRIESTE L’esigenza di revisioni progettuali tiene in stallo il rinnovo di Cattinara: il via libera alla prossima tranche di lavori doveva arrivare questa estate, ma difetti di progettazione da risolvere hanno imposto uno stop per il quale non c’è ancora una data di soluzione.
La notizia, emersa dai corridoi ospedalieri, è confermata dall’ingegner Elena Clio Pavan, responsabile della Struttura complessa gestione stabilimenti dell’Asuits: «Le parti già avviate del cantiere, come la realizzazione del tunnel e del parcheggio, sono in corso e non verranno interrotte - spiega Pavan - ma bisogna approvare il progetto prima di proseguire con il resto dei lavori, e può essere che si vada più lunghi del previsto».
La verifica del collaudatore del progetto, prevista dalle regole sugli appalti, ha portato infatti alla luce alcune modifiche da fare sulla sezione successiva dei lavori, quella che interesserà le torri che costituiscono il cuore dell’ospedale: «Ci sono degli aspetti di dettaglio da correggere, tanti piccoli punti da sistemare», dice Pavan, preferendo non entrare nei particolari delle parti del progetto su cui sarà necessario intervenire.
Lo stop ha avuto il suo inevitabile impatto sul cronoprogramma. Quali sono le nuove tempistiche? Tutto ancora da vedere: «Il via libera al progetto doveva avvenire l’estate scorsa. Ora contiamo di farcela entro la fine del mese. Altrimenti sarà per il mese prossimo. Per questi procedimenti ci sono dei tempi da rispettare».
Il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria triestina Adriano Marcolongo commenta: «Perdere tempo è sempre negativo perché comporta perdere opportunità e denaro». Ciononostante, prosegue il direttore generale, «il Responsabile unico del procedimento segue le tappe fissate dal codice degli appalti, e si può procedere soltanto quando tutto è a norma. Se il progetto non è a regola d’arte o servono delle ulteriori verifiche, bisogna fermare il procedimento». Aggiunge Marcolongo: «l’organo di controllo è terzo e il suo confronto con gli interlocutori è qualcosa a cui noi siamo del tutto estranei, si tratta di un dialogo fra ingegneri».
Anche la tempistica è stabilita in modo certosino dal codice degli appalti: «Ci sono 60 giorni tecnici di tempo per venire a capo della questione. Ciò significa che quando il confronto non è in atto il contatore si ferma. Se non sbaglio ora siamo agli sgoccioli», dice Marcolongo.
In ogni caso il direttore generale dell’Asuits si augura una soluzione rapida il più possibile: «Avrei voluto che il via libera arrivasse ieri sera, neanche domani. Al momento - ammette - sono un po’ preoccupato».
Non ci sono, per ora, margini per parlare di violazioni dei contratti, conclude Marcolongo: «Non ci sono i presupposti, ma se si sforeranno i tempi previsti si entrerà nel regime delle penali. Così come se dovessero emergere gravi lacune o omissioni».
L’assessore regionale alla Sanità, il forzista Riccardo Riccardi, non è al corrente della questione: «Non sono stato informato del caso. Bisognerà approfondire nei particolari e, se dovessero emergere cose gravi, qualcuno dovrà aspettarsi una lavata di capo». —
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