Progetto anti-obesità stop alle merendine nelle scuole elementaridi Monfalcone
Stop a merendine e maxi-panini che, a metà mattinata, rovinano la dieta agli alunni. Spazio invece a spuntini leggeri, a base di frutta e yogurth, per educare i bambini, e le famiglie, a correggere le cattive abitudini alimentari. Il progetto, promosso dall’Azienda sanitaria con il coinvolgimento del Comune, ha raccolto l’adesione delle scuole elementari Duca d’Aosta e Battisti, in tutto 480 alunni: l’idea è quella di bandire dalla ricreazione merendine cariche di grassi, ma poco sostanziose, per un periodo che potrebbe oscillare tra i 7 e i 15 giorni. Una sperimentazione durante la quale, nella pausa di metà mattinata è prevista la distribuzione di “snack” appropriati e digeribili, in grado di allentare l’appetito evitando di compromettere il fondamentale momento del pranzo. Ciò per aiutare i piccoli a consumare interamente i pasti proposti in mensa, tentando di superare anche le resistenze nei confronti di cibi meno allettanti, come verdure e primi a base di legumi. Il progetto è in fase di valutazione e definizione: si tratta di capire esattamentequante classi intendono aderire e di calcolare la portata economica della sperimentazione. L’elementare Sauro ha già avviato da tempo questa iniziativa, avvalendosi di sostegni ministeriali. Le scuole per l’infanzia comunali, invece, prevedono già l’offerta della merenda, attraverso l’importazione del capitolato da parte del Comune.
L’operazione “merenda sana” va nella direzione della strategia volta alla promozione di una corretta alimentazione a partire dai più piccoli. Un impegno, la promozione alla salute, da tempo portato avanti dall’amministrazione comunale, per sensibilizzare le famiglie a “far crescere” nei propri figli adeguati comportamenti alimentari. Il principio è quello di puntare sulla prevenzione, scongiurando lo svilupparsi, negli anni successivi della crescita, di disturbi alimentari e soprattutto dell’obesità.
«Il Comune - ha spiegato la responsabile delle Attività educative, Rosanna Spazzali - da anni è impegnato sul fronte della promozione del benessere primario, rappresentato dalle basi alimentari dei bambini». Lo sforzo, in particolare, è concentrato sul servizio mensa, al fine di consolidare un “regime di salute” condiviso dalla popolazione scolastica. L’esperimento “merenda sana” intende favorire un migliore approccio degli alunni alla refezione evitando che una cattiva alimentazione durante la ricreazione possa contribuire a compromettere il pasto. L’obiettivo è quello di instaurare tra le famiglie l’abitudine a preparare per i propri bambini una merenda adeguata, garantendo una prima colazione sostanziosa per affrontare al meglio l’impegno scolastico mattutino. La pausa di metà mattinata dovrebbe quindi consistere in uno spuntino leggero, propedeutico al pranzo. Una conseguente corretta refezione permetterebbe, a sua volta, di evitare ulteriori carichi in occasione della merenda pomeridiana riuscendo a mantenere l’equilibrio anche nel successivo e importante momento della cena. Si tratta, insomma, di sensibilizzare i genitori verso una regime alimentare virtuoso.
«È importante - ha osservato il sindaco Silvia Altran - coinvolgere le famiglie in un processo di crescita volto alla promozione di una sana alimentazione, accompagnando i propri figli a vivere esperienze diverse da quelle alle quali sono stati abituati a casa. Il senso di questo percorso sta nella continuità di una dieta corretta. Non basta, infatti, un esperimento “a spot” fine a se stesso, ma deve invece diventare un’occasione per dare il giusto valore alle fasi alimentari della giornata. È un’educazione anche alla convivenza di questi momenti sotto il profilo della socializzazione».
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