Profughi, altri 50 disperati in giro per Gorizia
Letti improvvisati e bivacchi di richiedenti-asilo al Parco della Rimembranza, in centro a Gorizia, e in riva all’Isonzo. La situazione è punto e a capo. I profughi afghani e pakistani - stavolta una cinquantina - hanno “ricolonizzato” aree del capoluogo isontino che erano state dichiarate off-limits, perché c’è un’ordinanza che parla chiaro e vieta rifugi di fortuna. Il perché è presto detto. Il flusso d'arrivo di immigrati continua ad essere continuo e costante. «Oggi, a Gorizia, ci sono cinquantuno persone che dormono all’addiaccio - spiega il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli -. Ma la preoccupazione delle istituzioni non è di dare un tetto a questi poveretti, trasferendoli da qualche altra parte, ma solo di soddisfare le esigenze ideologico-elettorali, di qualcuno che vuole chiudere subito il Cie di Gradisca d’Isonzo, senza pensare che, oggi, questa struttura, ha una funzione diversa e consente di dare un tetto a persone che stanno sulla strada: è una situazione pazzesca».
Intanto, la Prefettura ha bandito la procedura ristretta per la conclusione di accordo-quadro con più operatori economici, sul quale basare l’aggiudicazione di appalti specifici per il servizio di “accoglienza di cittadini stranieri in strutture residenziali e alberghiere e la gestione dei servizi connessi”. Sul piatto 3,3 milioni di euro
che saranno distribuiti alle associazioni di "volontariato" che si assumeranno l'onere dell'accoglienza.
Infine, interrogazione della senatrice Laura Fasiolo al ministro Alfano sulla questione del Cara allargato per capire le intenzioni del governo Renzi.
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