Profughi all’ex Sacra Osteria, rione in rivolta

Residenti imbufaliti contro la mossa del Municipio. Famulari replica: «Siamo obbligati per legge a trovare una soluzione»
Silvano Trieste 22/01/2015 Lavori alla ex Sacra Osteria per poter ricevere gli ospiti
Silvano Trieste 22/01/2015 Lavori alla ex Sacra Osteria per poter ricevere gli ospiti

Un uragano. La stura data a una bottiglia già colma per altri motivi. No, non si può dire che l’approdo di un gruppo di profughi all’ex “Sacra Osteria” di Campo Marzio sia stato indolore. Non per i residenti, sul chi vive già dalle prime ore del mattino, nè per lo stesso Comune, alle prese con una sorta di ping pong obbligato di cui, pare di capire, farebbe volentieri a meno.

Nel tardo pomeriggio di ieri lo sbarco non si era ancora materializzato. Tre-quattro uomini all’interno di quello che fu un tempio della griglia pulivano accuratamente pavimenti e quant’altro. Si sa, è prassi comune spostare gli immigrati in ore notturne.

Ma tant’è. I richiedenti asilo, un vero oceano nell’Italietta impreparata, stanno mettendo in crisi gli uffici municipali. Per tanti, ma veramente tanti motivi. «Abbiamo dovuto spostare questo gruppo - racconta l’assessore Famulari - perchè a un certo punto nell’ex palestra di via Locchi c’era un problema di convivenza con la struttura adiacente, dove si continuano a fare allenamenti sportivi... Le reazioni della gente? Sono basita e condivido quanto già detto da Schiavone (presidente del Consorzio italiano di solidarietà ndr). È un problema di pochi giorni, forse poche ore. Vanno a San Martino, per l’assistenza, non vivono là, è una soluzione di fortuna».

Riapre la “Sacra Osteria” Ma solo per i profughi
Foto Bruni 21.01.2015 Ex Ristorante Antica Osteria

Si scopre poi che «un contingente corposo, circa 80 persone, sta per essere trasferito in Sicilia. «Devono organizzare trasferimenti eccetera. Ci lavorano - spiega ancora la Famulari - i tecnici dei lavori pubblici... Ribadisco, non vedo il problema, ce ne sono 570 in tutta la città, qualcuno li ha notati? Oltre a tutto è una situazione oggettiva che siamo costretti ad affrontare perchè le leggi ce lo impongono, una cosa di pronto soccorso. Domani (oggi ndr) è prevista una grossa riunione in Prefettura. Dovremo studiare assieme una nuova strategia. Fermo restando - assicura la Famulari - che siamo un puntino nell’oceano di immigrati in Italia, siamo sotto la media, le percentuali approdate qui da noi sono assolutamente risibili. In effetti sarebbe un piccolo problema, solo che per noi diventa grande perchè siamo una zona di confine».

Soluzioni a breve? «Chiederemo situazioni diverse - anticipa l’assessore - vogliamo che per i richiedenti asilo venga considerata una capienza limite per la nostra città e l’impegno di spostarli del ministero. Purtroppo i flussi sono difficili da definire, vanno a ondate. Gli stessi profughi che dormiranno alla Sacra Osteria fanno parte del gruppo che va via tra alcuni giorni».

Nei locali e nell’area il malcontento resta palpabile. «Sarà contento il venditore di kebab qui dietro l’angolo» , ironizza un gestore. Ma la prende invece molto peggio una signora che in quella zona, residenziale, e per certi versi esclusiva, ci vive da decenni. «Avevo appena finito di pagare il mutuo della casa - ci scherza sopra - ed ecco che il Comune già me la rivaluta... Non si sa veramente cosa dire. A lamentarsi si rischia di passare per razzisti ma in Comune hanno un’idea degli stravolgimenti, della differenza di costumi e del modo di pensare della gente che ci mettono qua a due passi? E meno male che sono di sinistra... ».

Assediato in Comune, Roberto Cosolini alza quasi le braccia, ma non certo nei confronti dell’opposizione che, ovviamente, cavalca il malcontento. «Non sopporto le falsità e le mezze verità. E dunque a chi sostiene (i consiglieri Giorgi e Bertoli di Forza Italia ndr) che per la “Sacra Osteria” poteva esserci un futuro nella ristorazione dico: è una balla! Quel locale, come tutta l’area adiacente, rientra da tempo nel piano comunale delle vendite e loro, credo, avrebbero dovuto saperlo...».

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