Procura di Trieste con pochi pm e impiegati, due magistrati cambieranno incarico
Pesante carenza di organico: gli inquirenti devono essere 12, ma sono 9 e diventeranno 7. In organico 30 impiegati: ne servono 60. E manca ancora il procuratore capo: restano incerti i tempi di insediamento della designata Castaldini
La Procura di Trieste versa in una condizione di pesante carenza di organico. Sia a livello investigativo, che amministrativo. Attualmente ammontano a nove i magistrati in servizio, tra cui il procuratore facente funzioni Federico Frezza. E questo su un organigramma che ne prevederebbe comunque dodici in tutto.
Ma nei prossimi giorni resteranno vuote altre importanti caselle: i pm Maddalena Chergia e Lucia Baldovin, infatti, passeranno in forza alla Procura generale. Due magistrati in meno, dunque, su un organico – come detto – di dodici, in attesa di nuovi innesti. Che, notoriamente, non sono brevi.
Deve peraltro ancora concretizzarsi l’ingresso del nuovo procuratore capo Patrizia Castaldini, il magistrato che nelle scorse settimane era stato indicato dal Csm. Sarà lei a ricoprire il ruolo rimasto vacante dopo il pensionamento, che risale a giugno, dell’ex procuratore capo Antonio De Nicolo. Le redini della Procura in questi mesi sono state affidate a Frezza che in parallelo svolge anche la funzioni di pm della Dda (Direzione distrettuale antimafia).
Alla mancanza di un numero adeguato del personale inquirente, si aggiunge anche un pesante sottodimensionamento degli uffici. Mancano impiegati, in buona sostanza. In effetti l’organico, in linea teorica, indica un fabbisogno di una sessantina di addetti, ma a conti fatti al momento l’apparato si regge su poco più della metà di persone. E nel giro di un anno è attesa l’uscita di sette amministrativi. Quindi la macchina burocratica, già azzoppata, sarà ulteriormente depotenziata. Stando a quanto si apprende, per il momento non sono attesi nuovi rinforzi. Non nel breve periodo, almeno.
Va detto, inoltre, che sulla trentina di impiegati al momento in organico, una quota lavora part time e gode – come di diritto, in considerazione delle rispettive situazioni personali e famigliari – dei permessi legati alla legge 104.
Una situazione del genere, come immaginabile, provoca un carico di lavoro notevole sui magistrati e sugli uffici amministrativi collegati, spesso ingestibile e con inevitabili contraccolpi sulle indagini e sull’attività in generale della Procura.
Non è invece ancora chiaro quando il nuovo capo della Procura, Castaldini, entrerà ufficialmente a Trieste; è stata votata all’unanimità dalla quinta sezione del Csm: a questo punto resta solo di attendere la ratifica e le tempistiche di insediamento.
Castaldini, 61 anni, origini ferraresi, ha alle spalle una lunga esperienza nella magistratura: come pubblico ministero in Calabria, innanzitutto, dove si era anche occupata di reati di mafia e contro la pubblica amministrazione. Dopo il ritorno in Procura a Ferrara, nel 2018 era stata nominata procuratore capo a Nuoro. —
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