Processo Sain rinviato per creare una class action

Prima udienza a Verona a carico del promotore finanziario che aveva fatto sparire tre milioni di 42 investitori. Aggiornato al 22 settembre
Foto BRUNI Trieste 02 04 2011 Banca Fideuram,via S.Nicolò
Foto BRUNI Trieste 02 04 2011 Banca Fideuram,via S.Nicolò

Rodolfo Sain, 49 anni, l’ex promotore finanziario di Banca Fideuram accusato di una truffa da tre milioni ai danni di 42 risparmiatori, è comparso ieri davanti al tribunale di Verona (giudice Giorgio Piziali). Il processo, dopo gli adempimenti preliminari, è stato però subito aggiornato al 22 settembre. Ciò darà tempo alle parti lese che non si fossero ancora attivate per ottenere il risarcimento di costituirsi parte civile nel processo penale o di iniziare una causa civile, come invitate a fare da Federconsumatori, con un’azione collettiva.

Il processo si celebra a Verona perchè veronesi sono alcune “vittime” della truffa particolarmente colpite: un’anziana che tra il 2007 e il 2010 aveva versato a Sain assegni per 748mila euro, spariti sul conto personale del promotore, e due anziani che a loro volta si erano visti “bruciare” 300mila euro. In entrambi i casi Sain aveva promesso loro rendite attorno al 10%.

Le parti offese nel processo sono 42, inclusa banca Fideuram, persone di Trieste, del Monfalconese, di Roma e Verona appunto.

Il caso è scoppiato nell’aprile del 2011: a scoperchiare la pentola il nipote di una novantenne che in epoca ante euro aveva affidato a Sain un miliardo e 40 milioni di vecchie lire. Il nipote dell’anziana, nella necessità di svincolare l’investimento, capì subito che c’era sotto un pasticcio e si affidò a un legale.

Ora, al termine di complesse indagini, ha preso il via la fase giudiziale. E con essa, come spiegato da Federconsumatori che ha promosso l’azione collettiva, «la possibilità, costituendosi parte civile oppure iniziando una causa civile, di poter ottenere i risarcimenti».

Molti gli anziani caduti nella rete di Fain, ma non solo. Tra i clienti dell’ex promotore anche personaggi eccellenti, tra cui il presidente degli industriali triestini, Razeto. Sain da subito ha collaborato con gli inquirenti.

Ha parlato di «ingenuità» da parte sua, di essersi trovato in una spirale perversa in cui utilizzava il denaro affidatogli dai clienti nuovi per pagare quelli vecchi che intendevano rientrare dai loro investimenti: «Ho tentato di salvare i conti dei clienti - dichiarò - che, in realtà, avevano perso gran parte dei soldi che mi avevano affidato a causa dell’andamento di mercato. Ho nascosto i crolli della borsa. E ho usato il denaro di nuovi sottoscrittori per coprire i buchi».

Il crac che ha coinvolto Rodolfo Sain ha destato molto clamore a Monfalcone dove l’ex promotore vive ed era assai noto per i suoi trascorsi sportivi. In gioventù aveva militato a lungo, da giocatore, nella squadra di pallavolo della Fincantieri, divenendo poi, nei primi anni ’90, vicepresidente dell’Adriavolley, una società di punta di Trieste. Il suo rapporto di collaborazione esterna con con Banca Fideuram, finito con la sua radiazione dall’albo dei promotori finanziari, era iniziato nel 1995.(f.m.)

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