Processo amianto, 20 anni e tre mesi di reclusione a cinque ex dirigenti dell'Italcantieri

Imputati ritenuti responsabili della morte di 37 delle 60 parti offese, tutti ex dipendenti del cantiere di Monfalcone. Risarcimento danni totale per oltre un milione di euro

GORIZIA. Dopo 40 udienze spalmate su 385 giorni il giudice monocratico del Tribunale di Gorizia, Paolo Alessio Vernì, ha emesso questo pomeriggio la sentenza del terzo maxi processo per la morte di ex lavoratori del cantiere di Monfalcone a causa dell'esposizione all'amianto. Erano 60 le parti offese rappresentate al processo.

Il giudice ha condannato gli ex dirigenti dell'Italcantieri Giorgio Tupini, Corrado Antonini, Antonio Zappi, Roberto Schivi e Mario Abbona a un totale di 20 anni e tre mesi di reclusione. Una differenza abissale rispetto alle richieste della Procura della Repubblica (pm Bossi, Collini, Maltomini) che aveva chiesto condanne per un totale di 80 anni di reclusione.

Stralciata dal processo la posizione dell'imputato Enrico Bocchini, già direttore di stabilimento, morto nei giorni scorsi a Cesena.

Gli imputati e Fincantieri spa, in qualità di responsabile civile, tra risarcimenti danno e provvisionali dovranno sborsare oltre un milione di euro.

Assolti invece gli imputati per la morte di 23 lavoratori per i quali non è stato dimostrato, per il giudice, il nesso di causalità tra l'esposizione all'amianto e la causa del decesso. Per tali posizioni il giudice ha derubricato il reato da omicidio colposo a lesioni colpose gravi, reato questo prescritto.

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