Pro e contro dei test genetici su cani e gatti
TRIESTE Con la genetica Dtc (direct-to-comsumer) potete farvi fare, stando a casa vostra, una serie di test genetici sul vostro Dna. Pagate con la carta di credito e vi mandano una provetta e un buono per un corriere. Sputate un po' di saliva nella provetta e la spedite: riceverete, sempre su internet, una serie di informazioni, da quelle banali (avete una tendenza a non digerire il latte? I vostri antenati provenivano dall'Est Europa?) a quelle più serie (siete predisposti a sviluppare un tumore? - queste ultime, almeno negli Stati Uniti, sono fortemente ristrette dalla Fda).
Gli ultimi arrivati nella giungla di internet sono ora i test Dtc per animali da compagnia. Con cani e gatti la genetica in effetti va a nozze: questi animali sono stati selezionati dall'uomo proprio per le mutazioni che conferiscono loro le caratteristiche somatiche che desideriamo. Ma incrociando cani geneticamente identici per generazioni, si sono anche selezionate mutazioni che la pressione naturale non ha potuto eliminare. Ad esempio, nel Setter irlandese una mutazione del gene Rcd1 è causa frequente di cecità, mentre i gatti Maine Coon con mutazioni del gene Mybpc sviluppano cardiomiopatia ipertrofica. Ben fanno quindi i veterinari a usare la genetica per limitare selettivamente la diffusione di queste mutazioni negli allevamenti. Ma la genetica personalizzata ha ora invaso il mondo dei singoli proprietari. La spesa globale per gli animali da compagnia è salita vertiginosamente, superando la cifra incredibile di 100 miliardi di dollari l'anno negli Stati Uniti e in Europa. Almeno 19 laboratori traggono vantaggio da questo aumentato amore per gli animali offrendo più di 200 test genetici per cani e gatti, la maggior parte dei quali privi di solida validazione. Con esiti spesso infausti per gli animali.
Un editoriale di Nature questa settimana riporta la storia di un boxer di 13 anni cha aveva iniziato a avere problemi a camminare. I proprietari avevano fatto un test genetico che aveva rivelato una mutazione simile a quella che porta alla Sla nell'uomo. Il cane era stato quindi soppresso. Ignoravano i proprietari (e il veterinario) che la frequenza di questa mutazione è meno di 1 su 100, e che quindi con ogni probabilità il cane aveva solo un problema alla colonna vertebrale, di ben più facile cura. Senza contare che questi test pseudo-personalizzati molto spesso non sono attendibili come risultato: una ricerca recente sui test Dtc umani ha rivelato che almeno il 40% delle varianti genetiche diagnosticate all'ignaro consumatore sono sbagliate. Ancora un esempio di come internet e il fai-da-te siano una miscela esplosiva che esclude medici e professionisti e apre la porta a bufale e inganni. —
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