“Primula”, il contagio non risparmia i vicini: sono quattro i positivi

TRIESTE Sono quattro i positivi al coronavirus tra i residenti dello stesso edificio che ospitava, prima dell’evacuazione, la casa di riposo La Primula in via del Molino a Vento.
Il focolaio peggiore a trieste
Si tratta dei tre componenti di una famiglia (uno dei quali ha leggeri problemi respiratori) e di un paziente oncologico. Una donna, invece, è negativa. L’Azienda sanitaria, attraverso il Dipartimento di prevenzione, ha consegnato i primi esiti dopo i tamponi effettuati la scorsa settimana, quando l’Asugi aveva annunciato che tutti i 36 ospiti e alcuni dei 22 operatori della residenza polifunzionale erano stati contagiati.
La struttura è diventata così il focolaio più grave a Trieste. Gli anziani sono stati trasferiti in tre strutture del territorio: ospedale Maggiore, Salus, Sanatorio Triestino. Il contagio tra condomini e utenti potrebbe essere avvenuto a causa della promiscuità, più volte denunciata dagli inquilini con esposti ai Nas e segnalazioni all’Asugi, tra la casa di riposo e gli appartamenti vicini (di proprietà in totale di 15 famiglie).
Ancora il giorno dopo la rilevazione dei 36 contagiati alcuni anziani della struttura avevano usato l’ascensore condominiale senza guanti e mascherina. Sulla stessa promiscuità che coinvolge oltre 60 strutture polifunzionali a Trieste, la Regione ha dato indicazioni all’Azienda sanitaria di avviare uno screening, già partito, degli abitanti dei palazzi interessati dai contagi. Su quanto è successo nella struttura di via Del Molino a Vento indaga la Procura guidata da Carlo Mastelloni.
Si poteva evitare?
I contagi tra i residenti si sarebbero potuti forse evitare se, come sottolineato dai condomini, questi ultimi fossero stati avvisati tempestivamente. Secondo la testimonianza di un parente di un utente della casa di riposo i primi casi di contagio conclamati erano stati dichiarati a fine marzo.
«Gli ultimi giorni di marzo venivamo avvisati che c’erano uno o due casi di Covid nella struttura – spiega il parente, che preferisce mantenere l’anonimato –, ma ci era stato detto che si era attivata l’Azienda sanitaria e in caso di problemi per il nostro familiare saremmo stati avvisati subito. Il 5 aprile ci veniva comunicato che i casi erano numerosi. Poi siamo venuti a sapere dal giornale che c’era stato lo stop al trasferimento all’Ospizio Marino. Si tratta di una vicenda caratterizzata da pressapochismo e sottovalutazione da parte dei responsabili della struttura e da parte dell’Azienda c’è stata mancanza di comunicazione».
emergenza anziani in tutto il fvg
A fare il punto della situazione è stato ieri il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi in videoconferenza con il presidente Massimiliano Fedriga. «Il nostro focus si è spostato dagli ospedali alle criticità che si stanno verificando nelle case di riposo. In regione abbiamo 170 strutture, dato aggiornato al 9 aprile, delle quali 24 con casi di Covid – ha spiegato Riccardi –. I posti letto totali sono 10.930, gli ospiti positivi, sempre al 9 aprile, risultavano 270, i decessi 90. Di questi, 54 sono deceduti dopo il ricovero in ospedale mentre sono state 36 quelli avvenuti dentro le case di riposo». L’epicentro dell’emergenza in questi giorni è nella casa di riposo di Paluzza con 67 ospiti e 17 operatori positivi e 12 anziani deceduti.
Le contromisure
Riccardi ha ribadito che il grande sforzo è finalizzato ora a «portare le Aziende sanitarie dentro le case di risposo», immettendo professionalità e competenze. «Ci sono due modelli – ha evidenziato –: le residenze per anziani grandi e organizzate e quelle più piccole, dove c’è un regime di promiscuità con gli inquilini dello stesso stabile e non è possibile creare percorsi differenziati tra gli ospiti positivi e i non contagiati. Per queste situazioni saranno necessari trasferimenti delle persone infettate in altra struttura. Sono partiti gli esami dei tamponi a ospiti e operatori, ampliando lo screening anche agli inquilini dell’edificio dove si trova la casa di riposo. Inoltre si procede con la sanificazione». Intanto a Trieste sono stati accertati altri 6 casi positivi all’Itis (tutti nella residenza Ciclamino) facendo salire il totale dei contagi nella struttura a 26.
il virus non risparmia i bimbi
C’è anche una bambina di 3 anni e mezzo tra i pazienti in terapia intensiva. La piccola è al Burlo, sotto costante monitoraggio: non è intubata e ha solo bisogno, in alcuni momenti della giornata, del supporto di ossigeno per respirare. Al Burlo è ricoverato anche un bambino di 7 anni, le cui condizioni non preoccupano, mentre un bambino di 10 anni è stato già dimesso.
I dati: zero morti a trieste e gorizia
I positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono saliti a quota 2.520, con un incremento di 38. Ci sono stati altri 3 decessi (2 a Udine, uno a Pordenone), portando a 206 il totale delle vittime in regione. Nessun decesso a Trieste e Gorizia. Per l’area giuliano isontino il dato combinato di decessi e contagi fatto segnare ieri è il più confortante nell’arco dell’ultimo mese. I totalmente guariti (tampone negativo) salgono a 628, mentre i clinicamente guariti (senza più sintomi ma non ancora negativi al tampone) sono 380. Scendono a 28 i pazienti in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti risultano essere 166 e le persone in isolamento domiciliare sono 1.112. –
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