Primo via libera alle nuove esenzioni Irpef

Approvata in commissione la delibera che alza la soglia a 12.500 euro. Ma si accende lo scontro politico
Di Pierpaolo Pitich
Banconote da 50 e 100 euro in una foto d'archivio. ETTORE FERRARI /ANSA / KLD
Banconote da 50 e 100 euro in una foto d'archivio. ETTORE FERRARI /ANSA / KLD

La seconda commissione consiliare presieduta da Igor Svab (Pd) ha licenziato la delibera sulle modifiche in tema di addizionale Irpef. Una variazione al regolamento attraverso la quale la soglia di esenzione è stata portata ai redditi fino a 12.500 euro. Una manovra da un milione di euro complessivamente che tocca circa 15 mila contribuenti per i quali è previsto un risparmio medio di 100 euro all’anno. Tra i dati illustrati in sede di commissione, c’è quello che evidenzia come tra il 2013 e il 2012, sia aumentata la frequenza del numero di contribuenti con reddito maggiore di 18mila euro (1014), a fronte di una forte riduzione della frequenza dei redditi con meno di 18mila euro (2496).

La manovra è diventata dunque ancora una volta terreno di scontro politico. Per le forze di opposizione non si tratta di un risparmio di risorse dovuto a tagli della spesa, quanto piuttosto di un maggiore gettito di imposte. «Finalmente abbiamo capito da dove arrivano le risorse per queste manovre - attacca Everest Bertoli (capogruppo Fi) -. Gran parte di questi soldi non fanno riferimento a tagli delle spese dei quali non ci sono dati ufficiali, ma da quello che il Comune ha incassato in più grazie al prelievo fiscale». Concetti ripresi da Lorenzo Giorgi (Pdl): «È il classico zuccherino per addolcire i cittadini e far dimenticare l’aumento drastico della tassazione da parte di questa amministrazione nel corso del proprio mandato. E adesso arriverà la nuova bastonata con il bilancio preventivo». Per Alfredo Cannataro: «Posto che per qualcuno ci sono dei benefici, sarebbe stato più giusto ed equilibrato ampliare la soglia di esenzione», mentre per Paolo Rovis (Trieste Popolare) «è una misura da accogliere con favore anche se alla fine si tratta di un caffè a settimana. In questo momento però l’economia, più che di un’aspirina, avrebbe bisogno di una cura da cavallo». Infine Michele Lobianco (Impegno Civico): «Non si tratta di una svolta epocale come qualcuno ha voluto far credere. Si tratta di una semplice restituzione, peraltro a un fascia ristretta della popolazione, di un gettito fiscale superiore alle attese, a mero scopo elettorale».

Una manovra che invece viene difesa dai consiglieri di maggioranza. «Si tratta di un provvedimento “rivoluzionario” in quanto, come è stato riconosciuto anche dalle sigle sindacali, va a ristabilire una situazione di maggiore equità dopo la mazzata Irpef ai tempi di Dipiazza - ribatte Marco Toncelli, capogruppo Pd -. Prosegue dunque il buon lavoro di questa amministrazione che a fronte di un costante livello di servizi erogati, si conferma attenta alle fasce più deboli attraverso misure concrete ed efficaci». Lapidario il commento dell’assessore al bilancio Montesano: «Al di là delle diverse sfumature, rimane un dato incontrovertibile e cioè che la soglia di esenzione è stata ampliata rispetto al passato e portata ai redditi fino a 12500 euro».

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