Primo sì al ritorno dell’Agenzia del lavoro
TRIESTE. L’emergenza occupazionale documentata dall’Istat e dall’Ires in questi giorni, che pone il Friuli Venezia Giulia tra le peggiori regioni italiane, spinge la Regione guidata da Debora Serracchiani a imprimere una svolta. La legge della giunta che ripristina l’Agenzia regionale del lavoro e che dà l’avvio a una riorganizzazione degli strumenti a sostegno di chi ha perso l’impiego, ieri è stata approvata dalla Commissione competente. La norma approderà in aula già la prossima settimana. Il ddl è passato a maggioranza, ma con il voto contrario di Luca Ciriani di Fratelli d’Italia e l’astensione di Autonomia responsabile e del Movimento Cinque Stelle. L’assessore competente Loredana Panariti, forte del mandato della Commissione, intende restare nel cronoprogramma che si era data per questa prima parte dell’anno. E non potrebbe essere altrimenti davanti al crollo degli occupati in Fvg comunicati recentemente dagli istituti di ricerca sull’ultimo trimestre del 2014: 485.600 contro i 500.200 del quarto trimestre del 2013 (-2,9%). È il livello più basso emerso dal 2003 a oggi, quando invece le performance nazionali parlano di una crescita del +0,7%.
Nella media dell’anno considerato, gli occupati sono risultati comunque pari a 494.900, di poco inferiori (-0,1%) al 2013 (495.500 unità). Un quadro più negativo rispetto alle altre regioni del Nordest (+0,7%) e a livello nazionale (+0,4%). I miglioramenti emersi nel resto del Paese, dunque, non si stanno ancora manifestando in Friuli Venezia Giulia. La Regione cerca di correre ai ripari rispolverando intanto l’Agenzia del lavoro, abolita la scorsa legislatura, e portando sotto le dipendenze della Regione le funzioni finora coordinate dalle Province. Un’operazione che, peraltro, sancisce anche un primo vero passo avanti del più ampio processo di smantellamento dei quattro enti, previsto dalle norme regionali con l’obiettivo ultimo dell’abolizione definitiva.
Con questo meccanismo, i 251 dipendenti provinciali del Fvg si sposteranno alle dipendenze di piazza Unità e i 55 con contratto a termine saranno assunti tutti a tempo indeterminato dalla Regione nel giro di un triennio. Con un emendamento inserito durante il dibattito in Commissione, la giunta ha stabilito la data del passaggio di consegne: il 1.o luglio di quest’anno, non oltre. Il ddl segue le orme delle indicazioni del governo che, come noto, prevedono la creazione di un nuovo sistema nazionale di organizzazione dei servizi a favore dell’occupazione.
L’Agenzia sarà organizzata in strutture territoriali che ricomprendono anche i Centri per l’impiego, finora in mano alle singole Province: sono una ventina in tutto, tra quanti svolgono un servizio diretto a favore dei cittadini e quanti, invece, gestiscono il coordinamento delle misure previste. L’esecutivo intende preparare anche un “masterplan”, uno strumento operativo che apre la strada alla revisione dei progetti per i senza lavoro. Iniziative attualmente frammentate tra i quattro enti e che, secondo gli obiettivi, entreranno in un’unica rete regionale. Il piano investirà tutti i servizi per l’impiego per il periodo 2014-2020, gli interventi da mettere in campo e gli investimenti necessari. L’Agenzia, che entrerà a far parte della direzione centrale dell’assessorato di Loredana Panariti, si propone una serie di traguardi: garantire la flessibilità organizzativa e operativa nel mercato del lavoro, rendere omogenei e più efficaci gli strumenti esistenti, consentire un maggior coordinamento con il ministero del Lavoro e la futura Agenzia nazionale per l’occupazione. «Pur nella consapevolezza che un aumento dei livelli occupazionali può derivare soltanto da un miglioramento della situazione generale con la ripresa degli investimenti pubblici e privati – si legge nelle premesse della norma della giunta – è pur vero che da un sistema regionale per i servizi per l’impiego maggiormente funzionale potranno derivare risultati significativi soprattutto nell’incontro tra domanda e offerta».
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