Primo morto di Gradisca per Covid-19. Salgono a due le vittime nell’Isontino
GRADISCA È Gradisca il primo comune della Destra Isonzo a piangere un decesso legato al contagio da Covid-19. Proprio nel giorno in cui alla cittadina della Fortezza toccava un altro triste primato, quello del comune isontino con il più alto tasso di contagiati (10) in rapporto al numero di residenti, è giunta la notizia della morte di Sergio Fortuna. L’uomo avrebbe compiuto 83 anni a maggio ed era il cosiddetto “paziente 3”, ovvero il terzo caso di positività riscontrato a Gradisca.
La positività dell’uomo era stata comunicata dall’Azienda Sanitaria Giuliano-Isontina al sindaco Linda Tomasinsig nella giornata del 18 marzo. Dopo un breve ricovero al San Giovanni di Dio a Gorizia, Fortuna era stato trasferito all’ospedale Maggiore di Trieste: dapprima nel reparto di Pneumologia, successivamente, quando le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate, al reparto di Day Surgery. È spirato sabato sera in un letto al secondo piano dell’ospedale giuliano. A quanto emerso, soffriva di alcune patologie come l’ipertensione e presentava problematiche legate alla senilità.
Originario di Visignano d’Istria, ove era nato nel 1937, Sergio Fortuna era a tutti gli effetti monfalconese d’adozione. Viveva a Gradisca d’Isonzo da poco più di una quindicina d’anni, in un’abitazione di via Mosetti che ha condiviso con la moglie Ketty – si erano sposati giovanissimi – sino alla scomparsa di quest’ultima, avvenuta tre anni or sono. In precedenza la coppia aveva abitato per molti anni a Opicina. L’uomo ha lavorato come commesso in alcuni negozi di abbigliamento di Trieste, come il noto negozio Godina, e successivamente ha affiancato la moglie nella gestione di un negozio di fiori, sempre nel capoluogo regionale.
Negli ultimi anni Sergio Fortuna svolgeva una vita piuttosto riservata e casalinga. Ed è un aspetto che in qualche modo interroga le persone che lo conoscevano meglio e la comunità di Gradisca. Ci si chiede infatti come e dove l’uomo abbia potuto contrarre il virus, dal momento che usciva piuttosto raramente, giusto per recarsi al cimitero e a comprare il pane: una vita sociale piuttosto limitata. E un ultimo tratto di esistenza piuttosto solitario, anche se assistito da alcune persone generose che gli stavano vicino per ogni necessità. Sono state proprio loro a notare che nelle ultime settimane Fortuna conviveva con un persistente stato febbrile e lo hanno faticosamente convinto al ricovero.
Lo conferma anche il sindaco Tomasinsig, che commenta «con dolore e tristezza» la scomparsa di un concittadino legata al coronavirus: «A fare ancora più male è il fatto che ci era stato segnalato il caso di questa persona che viveva da sola ed era piuttosto refrattaria al farsi aiutare – spiega il sindaco –. Con i nostri servizi ci siamo immediatamente attivati per mettere assieme qualche azione che potesse consentirci di occuparci di lui. Purtroppo il giorno dopo ci è giunta la notizia del suo ricovero e la situazione è precipitata in una decina di giorni. La comunità di Gradisca è vicina a quanti piangono questa perdita». –
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