Primo Gay Pride a Sarajevo: corteo festoso in una città blindata
SARAJEVO. Nessun incidente, come pure si era temuto: a Sarajevo oggi domenica 8 settembre si è svolto pacificamente il primo Gay Pride mai celebrato nella Bosnia-Erzegovina.
In una città blindata e con il centro sorvegliato da oltre mille agenti in tenuta antisommossa - per fronteggiare possibili provocazioni e violenze da parte di estremisti omofobi - il corteo arcobaleno ha percorso la centralissima via Tito raggiungendo la sede del parlamento, distante circa 2 chilometri. Musica, bandiere, palloncini e slogan contro ogni discriminazione e a sostegno di pieni diritti alla popolazione Lgbt hanno accompagnato la manifestazione. Poco prima dell'inizio del corteo, in un parco, si era concluso un raduno indetto da gruppi e movimenti contrari agli omosessuali, fatti oggetto di insulti e slogan omofobi.
Tanti gli abitanti che hanno salutato da balconi e finestre il corteo del Gay Pride, il cui numero di partecipanti è stato di molto superiore ai 500 annunciati alla vigilia: circa 1500 persone secondo alcune fonti, oltre tremila per altre. Al corteo si sono uniti in segno di solidarietà giovani, studenti, pensionati, invalidi - a sostegno di tutti coloro che sono discriminati o che vengono esclusi o emarginati dalla società, compresi i migranti il cui flusso verso la Bosnia-Erzegovina negli ultimi mesi è fortemente cresciuto.
Al corteo arcobaleno ha partecipato l'ambasciatore americano a Sarajevo Eric Gordon Nelson, gay dichiarato, assieme ad altri diplomatici stranieri e politici locali.
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