Primi effetti dell’Italia blindata: «La curva dei contagi rallenta»
ROMA Diminuiscono i casi di Covid nelle ultime 24 ore, sale leggermente il tasso di positività, ieri al 7,2 e resta elevata la pressione sul sistema sanitario. Ma le zone rosse introdotte da almeno una settimana su quasi tutto il territorio nazionale cominciano a produrre effetti positivi, perché la curva dei nuovi positivi rallenta la corsa rispetto a una settimana fa.
Tanto che il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta conferma «piccoli segnali di rallentamento» della pandemia che potrebbero essere «l’inizio degli effetti delle nuove misure restrittive che saranno ben visibili dopo 2, 3 settimane dalla loro introduzione». Una tendenza confermata anche dal coordinatore del Cts Franco Locatelli: «Il ruolo delle varianti ha cambiato lo scenario. La circolazione virale è ancora molto alta, però abbiamo anche chiari segnali che c’è un rallentamento della velocità di crescita» ha detto, sottolineando la priorità della tutela della salute, «senza la quale non riparte l’economia». Malgrado il bel tempo ieri in molte città sembrava di essere tornati all’anno scorso con un lockdown severo e generalizzato.
Niente folla in centro e runner nei parchi. Deserta Roma, complice anche la domenica ecologica. In Campania il governatore Vincenzo De Luca ha prolungato fino al 5 aprile la chiusura di parchi, ville e lungomare.
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 20.159 positivi, contro i 25.735 di sabato, ma con meno tamponi eseguiti, 277.086 rispetto ai 354.480. I decessi sono 300, 101 in meno rispetto ai 401 del giorno precedente, per un totale di 104.942 deceduti dall’inizio della pandemia. Numeri che confermano la pressione oltre la soglia di guardia di ricoveri e terapie intensive in molte Regioni. I ricoveri nelle terapie intensive sono 61 in più (ieri +23) con 232 ingressi giornalieri per un totale di 3.448. I ricoverati ordinari aumentano di 423 unità (ieri +203), 27.484 in tutto.
È ancora la Lombardia la regione con più nuovi positivi con 4.003 casi, seguita da Emilia Romagna (2.448), Campania (1.810), il Lazio (1.793), il Piemonte (1.751). I casi totali salgono a 3.376.376. I guariti sono 13.526 (ieri 14.598) per un totale di 2.699.762. Il numero degli attualmente positivi aumenta di 6.219 unità (ieri +8.914), 571.672 in totale. Di questi 540.740 sono in isolamento domiciliare.
Il monitoraggio della settimana dal 10 al 16 marzo di Gimbe conferma tutti i numeri in aumento: nuovi casi +8,3%, ricoverati con sintomi +16,5% e terapie intensive +18,1%. In un mese è quasi raddoppiato il numero medio dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva. L’occupazione dei posti letto di area medica da parte di pazienti Covid supera in 9 regioni la soglia di allerta. Anche nelle terapie intensive, il cui tasso di saturazione nazionale oltrepassa la soglia critica attestandosi al 36%, l’occupazione da parte di pazienti Covid supera il 30% in 13 Regioni. In 5 Regioni, Toscana, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Molise è al 40%. In Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Marche, Provincia autonoma di Trento è al 50%. —
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