Primarie del Pd, in Friuli Venezia Giulia Matteo è al 53%

Cuperlo è secondo con il 30% ma vince a Trieste. Civati terzo con il 16%. Oggi i risultati definitivi
Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, in una immagine del 27 ottobre 2013. ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI
Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, in una immagine del 27 ottobre 2013. ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

Matteo Renzi si avvia a conquistare il Friuli Venezia Giulia. Quando sono stati raccolti i dati del voti degli iscritti in 130 circoli su 150, infatti, il sindaco di Firenze si trova nettamente in testa con il 53%. Il triestino Gianni Cuperlo si piazza al secondo posto con il 30,28% ma gli strappa la leadership proprio a Trieste. La sua città. Pippo Civati è terzo con il 16,18% mentre Gianni Pittella è ultimo con lo 0,51% dei voti.

Renzi, il superfavorito, prevale soprattutto a Gorizia dove ottiene una percentuale del 59,81%. Poi fa il pieno a Pordenone con il 55% e a Udine con poco più del 53% mentre a Trieste si ferma al 38,7%. I voti validi a oggi sono stati 1.430.

A rendere noti i risultati e a commentarli sono i parlamentari Paolo Coppola e Isabella De Monte. Renziani. «Questa fase sembrava la più difficile, ma si sta concludendo con una vittoria netta del sindaco di Firenze. Gli iscritti del Friuli Venezia Giulia hanno mandato per l’ennesima volta un segnale forte e chiaro di cambiamento al gruppo dirigente del Pd. L’hanno fatto tante volte, senza però essere ascoltati, ma stavolta c’è qualcuno che è pronto a raccogliere quel segnale e a trasformarlo in cambiamento vero. Quel qualcuno è Renzi. Ora – afferma Coppola - dobbiamo fare il massimo sforzo per convincere gli abitanti del Friuli Venezia Giulia che l’8 dicembre possiamo finalmente voltare pagina». «Il Friuli Venezia Giulia – aggiunge la senatrice Isabella De Monte – è tra le regioni con i risultati migliori per Renzi. La soddisfazione per il risultato si aggiunge al clima costruttivo e positivo che si respirava alle riunioni dei circoli, un segno, questo, che il partito ha ancora possibilità di crescere nell’unità mentre al di fuori del Pd assistiamo a scissioni e scontri violenti».

«È questo – aggiungono De Monte e Coppola – un grande segnale di democrazia a tutto il Paese che arriva in un momento di grave crisi, economia e politica e nel quale i partiti hanno il dovere di dimostrare, prima di tutti, coesione e unità pur nelle differenze».

I risultati definitivi si sapranno stasera. Ieri, infatti, si sono svolte le ultime assemblee in Friuli Venezia Giulia.

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