Primarie a Trieste. Cosolini candidato sindaco, ma votano solo in 4380
Risultato deludente: nel 2005 andarono alle urne quasi 20mila. Il segretario del Pd Roberto Cosolini prende il 56 per cento dei voti. Exploit per il capogruppo di Rifondazione comunista Marino Andolina, con un 35,6 per cento. A Alessandro Metz, portacolori del “Progetto comune”, l’8,4 per cento
Andolina, Metz e Cosolini
Roberto Cosolini è il candidato sindaco del centrosinistra per le elezioni amministrative della prossima primavera. Questo hanno detto le primarie svoltesi ieri a Trieste. Se la consultazione si è chiusa con la vittoria del favorito della vigilia, bisogna dire però che per l’uomo designato dal Partito democratico non si è trattato del successo netto che in molti si sarebbero invece aspettati. L’ha votato il 56% dei cittadini che si sono presentati nei 17 seggi allestiti nel territorio comunale. Alle sue spalle, con una percentuale superiore alle attese, il medico-pediatra del Burlo e capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio comunale, cioè Marino Andolina, fermatosi a un 35,6% che ha il sapore dell’exploit. Un segnale che la coalizione dovrà tenere presente in termini di equilibri interni. A chiudere, infine, Alessandro Metz, portacolori dell’apartitico “Progetto comune”, con l’8,4% delle preferenze.
L’esito delle primarie va però letto tenendo ben presente un dato numerico impietoso: quello sulla partecipazione dei cittadini. O meglio, sulla mancata partecipazione, visto che ai seggi si sono presentati in 4380 (4363 le schede valide a spoglio effettuato). Il nome di Cosolini è stato scelto da 2445 persone, in 1553 hanno invece optato per Andolina e in 365 per Metz. Alle urne, dunque, in tutto si sono espressi in 4380: sostanzialmente la metà di quanti lo avevano fatto a Trieste nel 2009 per il voto sulla segreteria nazionale e regionale del solo Pd. E un’affluenza sideralmente lontana dal precedente del 2005, altra sfida per la designazione del candidato sindaco del centrosinistra (incaricato di sfidare nella primavera del 2006 l’uscente Roberto Dipiazza, poi riconfermatosi). Si impose Ettore Rosato, su Claudio Boniciolli e Alessandro Metz, all’epoca in campo per i Verdi. C’è da dire che cinque anni fa le primarie “locali” erano coincise con quelle nazionali, che avevano lanciato Romano Prodi verso la partita delle politiche. Altra differenza con quel precedente, il fatto che lo stesso aveva riguardato tutta la provincia, arrivando alla fine a toccare la cifra complessiva di 19.850 votanti. Stavolta, invece, si è trattato del solo territorio del Comune di Trieste. Ma il divario rimane molto ampio.
«Sono molto emozionato per questo risultato - osserva a caldo Roberto Cosolini -. Se pensiamo al fatto che a Milano Pisapia si è imposto con il 45%, Orsoni lo aveva fatto a Venezia con il 46% e Renzi a Firenze con il 40,5%, si tratta di un esito molto superiore rispetto alla linea delle primarie. Andolina si è dimostrato avversario competitivo, anche per il prestigio che ha la sua figura, capace di intercettare consensi al di là dello schieramento. Alla fine - conclude Cosolini - è stata una bella giornata di democrazia».
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