Prima picconata del sindaco alla vecchia caserma “Amadio”

Gesto simbolico in attesa della demolizione vera e propria che avverrà nel 2013. La festa della fanteria
Bumbaca Gorizia 11.11.2012 Picconate caserma Amadio Cormons - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11.11.2012 Picconate caserma Amadio Cormons - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

CORMONS. «Questa picconata significa la fine di un’epoca che ha visto transitare in questa caserma 25mila militari di leva». Il Generale Fabio Italico Gorra Lazzarini di Morrovalle, ex comandante del Reggimento Torino di stanza per 40 anni nella caserma Amadio, ha salutato sotto una pioggia battente con queste parole il primo piccolo abbattimento delle mura dell’ex sito militare. Un evento più che altro simbolico, perché la vera e propria demolizione non inizierà prima della prossima primavera, ma sicuramente carico di significato, organizzato dalla locale sezione dell’associazione nazionale del Fante e dal suo presidente Raffaele Trodella.

A dare il primo colpo alle mura interne dell’ex Amadio è stato il sindaco Luciano Patat in una giornata tradizionalmente molto importante per la Fanteria, essendo ieri la festività di San Martino, che della stessa è patrono. Al termine della messa officiata a Rosa Mistica, un corteo composto da un centinaio di persone si è diretto all’interno dell’ex caserma per i saluti di rito, introdotti proprio da Trodella. Il sindaco Patat nel suo intervento ha deto che » «Oggi la giornata di San Martino assume un significato diverso – sottolinea – perché diamo ufficialmente il via con questa picconata ai lavori di trasformazione dell’area che ospitava la caserma. A ricordo di quello che fu rimarranno i due edifici vincolati dalla Sovrintendenza: la palazzina comando e una delle due camerate».

«Questa caserma è stata uno dei motivi della crescita economica e sociale della città nel corso dei decenni: centinaia di ex commilitoni giunti a Cormons per svolgere il proprio servizio come militari all’Amadio - ha aggiunto Patat -, molti si sono poi fermati a vivere qui mettendo su famiglia e arricchendo il tessuto vitale di questa città. Oggi passiamo alla fase di riqualificazione del sito: già sono state tolte le coperture in amianto di diversi edifici, ora ci concentreremo sulla demolizione di mura interne ed esterne e alla creazione del nuovo parco urbano”.

Il gen. Gorra Lazzarini di Morrovalle ha portato invece la testimonianza delle migliaia di militari che si sono succeduti nel loro servizio a Cormons. «Un sentito ringraziamento – ha detto – va alla comunità di Cormons per l’affetto manifestato in questi anni a coloro che in queste mura hanno passato una parte significativa della loro vita professionale e umana. Finalmente ora questa caserma finirà di crollare a pezzi nel degrado, e questo sito tornerà ad avere la dignità che merita.Generazioni di militari sono passate per qui: sono volti, vesciche, notti al freddo che hanno segnato questo luogo, per un’attività svolta che la Costituzione italiana ritiene sacra. Un’ultima domanda viene dal cuore di chiunque di noi: che le varie lapidi sistemate in quest’area a ricordo dei commilitoni che non ci sono più non vengano disperse, perché sarebbe un’ingiustizia verso coloro a cui sono dedicate». (m.f.)

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