Prima neve a Trieste, Carso imbiancato. Strade pulite, ma resta l'allerta ghiaccio FT/VD

Nella mattinata di sabato 14 gennaio la circolazione risultava regolare in tutto il territorio dopo la nevicata che venerdì ha imbiancato Altipiano e periferia

TRIESTE Il Carso imbiancato, il centro città "pulito". Si è svegliata così Trieste, sabato 14 gennaio, il giorno dopo la prima nevicata di questo inverno. La neve che fino alla serata di venerdì aveva coperto gran parte delle strade dell'Altipiano e anche della periferia, da Cattinara a Montebello, si è sciolta nella notte o è stata eliminata dai mezzi spazzaneve, tanto che il bollettino della Protezione civile delle 8 del mattino segnalava la totale assenza di criticità alla circolazione su tutto il territorio comunale.

Deve comunque restare alta la prudenza per chi si sposta con l'automobile, in particolare sul Carso, dove rimane l'allarme per le possibili formazioni di ghiaccio. Secondo le previsioni dell'Osmer in serata è in arrivo la bora, che soffierà anche nei prossimi giorni.

Ieri, venerdì, la neve ha fatto la sua comparsa alle 17.30, con qualche ora di ritardo rispetto ai pronostici dei bollettini meteo che la prevedevano in anticipo. Dapprima sull’arco esterno del Carso, quello cioè più lontano dalla città, da Medeazza a Pese, poi dopo circa un’ora i fiocchi hanno iniziato a imbiancare Fernetti, Basovizza, Aurisina, per poi giungere a coprire con un’esile coltre bianca le strade cittadine più in quota, come scala Santa, via Bonomea, la zona di Cattinara, quella di Montebello e altri quartieri periferici.

Da quel momento è stata un’escalation: in serata la neve cadeva praticamente dall’ex Grandi motori a Sistiana, e oltreconfine la Dars ha chiuso l’autostrada slovena verso Fernetti, cosicché i Tir sono stati costretti a fermarsi a Fernetti o a deviare per Rabuiese. Ma il traffico extraurbano è andato sotto pressione fin dalle 19.30, quando un Tir si è messo di traverso sul curvone di Basovizza imponendo la chiusura della statale tra il bivio H e lo stesso centro di Basovizza fino alle 21.

Neve sul Carso ma anche in periferia. "Bianche" Monfalcone e Grado FT/VD

Nel frattempo, sul raccordo autostradale, dove si segnalava traffico rallentato, era stato interdetto pure lo svincolo Globojner per chi arrivava dal Lisert, con direzione obbligatoria verso la galleria Carso. Disagi anche per chi si doveva spostare con i bus della Trieste Trasporti.
 
La linea “3” ha escluso Conconello e via Commerciale alta, la “35” è stata limitata a Sottolongera, la "39" non ha potuto raggiungere Banne e Gropada, la “40” ha dovuto tagliare fuori Prebenico e Caresana, la “41” San Giuseppe e la “42” Monrupino. Tutte le linee, verso le 22.30, sono state ripristinate.
 
I mezzi spargisale, già al lavoro dal mattino, hanno operato incessantemente sul raccordo autostradale e sulle strade regionali da e verso i confini e pure sul territorio comunale. Il 118 ha messo in servizio una seconda ambulanza della Croce rossa, facendo salire a sei i mezzi di turno, di cui due con infermiere a bordo.
 

I mezzi spazzaneve non sono potuti intervenire nelle prime fasi della nevicata, poiché la coltre troppo sottile avrebbe impedito un’azione efficace, solo rovinando il manto stradale con le lame delle loro. Sono entrati in azione dalle 19.30.

E dire che al mattino di ieri, quando le temperature in città avevano sfiorato i dieci gradi, si era scongiurato il rischio del gelicidio, ma umidità e pioggia avevano fatto propendere per la prosecuzione dello spargimento del sale sulle arterie più a rischio, specie in periferia e sul Carso.

La pioggia, a dispetto delle previsioni che davano un’opportunità di qualche nevicata nelle ore centrali del giorno, ha continuato fino al pomeriggio, mentre le temperature, con il rinforzo della bora, hanno cominciato a scendere raggiungendo quasi quota zero.

Poi, attorno alle 17.30, come detto, la neve, con la mobilitazione di Trieste Trasporti, Fvg Strade, Vigili del fuoco e Sistema 118. Le forze dell’ordine e i pompieri sono stati subissati da telefonate d’allarme soprattutto dopo che un potentissimo tuono, preceduto da un luminosissimo lampo, aveva squarciato l’aria rendendosi udibile con gran forza in vari rioni cittadini, specie del centro, ma anche nei paraggi di Muggia. Il fenomeno, scaturito dall’incontro tra masse di aria calda e fredda, si è ripetuto a breve distanza di tempo.

 
Una prima segnalazione addirittura ha riferito che uno dei fulmini aveva innescato un principio d’incendio nell’area Ex Aquila, precisamente su uno dei grossi serbatoi di carburante ancora presenti nel sito. Una circostanza smentita poi anche da residenti e dallo stesso primo cittadino muggesano Laura Marzi.
 
Ieri l’amministrazione comunale ha eccezionalmente mantenuto aperti i punti (citati anche nel sito internet del Comune) di distribuzione del sale a disposizione dei cittadini. Questi ultimi infatti, secondo l’apposito Regolamento, sono responsabili della pulizia dei tratti di marciapiede che insistono sui loro usci o passi carrai.
 

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