Prima morte sospetta per morbillo al Maggiore e altri due contagiati

Analisi per capire se il paziente, immunodepresso, sia deceduto a causa del virus o delle altre patologie di cui soffriva. Fra degenti e sanitari salgono a 7 gli infetti
Foto BRUNI TRieste 28 07 2011 Ospedale Maggiore
Foto BRUNI TRieste 28 07 2011 Ospedale Maggiore

Burioni ospite alla Leopolda: "Possibile una vittima di morbillo a Trieste?"
Il professor Roberto Burioni intervistato da Matteo Renzi alla Leopolda a Firenze, 20 ottobre 2018. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

TRIESTE Primo caso di morte sospetta per morbillo a Trieste. Il virus è stato rintracciato dopo il decesso in un paziente, affetto già da polmonite e altre patologie. Ma non è ancora possibile stabilire quali di queste siano le cause del decesso. Quello che dunque è stato definito un focolaio sta assumendo dimensioni via via più corpose. Anche perché da ieri gli infetti da cinque, come comunicato dall’AsuiTs negli scorsi giorni, sono saliti a sette, tra i 23 e i 74 anni. Si tratta di altri due operatori sanitari, che così diventano quattro in tutto, di cui uno sospetto e uno accertato.

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Gli infetti sarebbero stati individuati in diversi reparti degli ospedali Maggiore e di Cattinara. Il primo caso era emerso venerdì scorso, proprio all'ospedale Maggiore, con una donna colpita da una grave forma di polmonite. Altri due casi si sono manifestati lunedì tra il personale sanitario e ulteriori due sono stati riscontrati effettuando precise analisi su due persone ricoverate per una polmonite. Gli ultimi due tra mercoledì sera e ieri.

La persona che potrebbe essere deceduta a causa del morbillo era un uomo over 50, immunodepresso che «non aveva manifestato come gli altri i sintomi della malattia, in particolare il rash cutaneo», precisa Lucia Pelusi, direttrice della Struttura complessa di Direzione medica di presidio. Con molta probabilità era ricoverato in Ematologia. Sembrerebbe infatti che questa persona fosse malata di leucemia. Proprio da ieri infatti anche gli operatori di questo reparto sono sotto osservazione.

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L’Azienda sanitaria sta facendo tutti gli accertamenti per capire se l’uomo è morto di morbillo oppure di polmonite o delle altre patologie da cui era affetto. Dei sette soggetti che sono stati contagiati, ne resta ancora uno ricoverato in area critica mentre un’altra persona è stata dimessa. I due operatori sanitari che si è scoperto più di recente essere stati intaccati dal morbillo sono attualmente a casa, così come gli altri due colleghi infetti. Per precauzione resta fuori servizio anche una decina di dipendenti che potrebbero essere stati contagiati o che non si sono vaccinati.

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Oltre alle complicazioni e all’allarme per effetto del virus, Fabio Pototschnig della Fials non nasconde l’apprensione per la copertura dei turni. «Quello che ci preoccupa – spiega il sindacalista – è che se aumenterà il numero di colleghi fuori servizio la questione copertura turni diventerà più seria».

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Sono in atto tutte le azioni di profilassi previste nei confronti dei dipendenti e dei pazienti potenzialmente a rischio. Sono inoltre in corso le indagini epidemiologiche e di tipizzazione del virus. La causa “generale” alla base del focolaio resta soprattutto la soglia di vaccinazioni ancora troppo bassa nella popolazione. «Le coperture restano inferiori al 95% – spiega infatti Riccardo Tominz, direttore del dipartimento di Igiene e sanità pubblica dell’AsuiTs –, e soprattutto ci sono molte persone non protette sia nei gruppi a rischio di contrarre morbillo grave sia fra chi sta o potrebbe stare a contatto con loro. Tanto che – conclude – non risultano tra i casi soggetti correttamente vaccinati con due dosi di vaccino». 

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