Prima il ripristino poi la demolizione. Viadotto sostituito da una rotatoria
GORIZIA Rimetterlo in sesto, come da programma e a partire dai prossimi giorni, presumibilmente da lunedì 27 agosto. «Anche se non ci sono rischi riguardo la sua stabilità», puntualizza il sindaco Rodolfo Ziberna. Per poi passare alla “fase 2”, assolutamente inedita, mai prefigurata prima: demolirlo e sostituirlo con una ampia rotonda che metterà in comunicazione via Brigata Re con lo stradone della Mainizza e il ponte VIII Agosto.
È questo il destino del viadotto Ragazzi del ’99 che costituisce l’entrata principale alla città per gli autoveicoli provenienti dalla strada regionale 56 e dallo stradone della Mainizza. Una soluzione choc ma che - secondo il Comune - risolverà alla radice il problema di dover affrontare, periodicamente, le manutenzioni di un manufatto che (in effetti) non ha più una grande necessità di esistere.
Già, ma le auto come raggiungeranno il ponte VIII Agosto? Come, in parte, fanno già oggi, utilizzando cioé le rampe «che saranno ovviamente rinforzate e potenziate», aggiunge il primo cittadino. Che non sia un’idea campata in aria (pur parlando di un cavalcavia) viene confermato dal fatto che il Comune ha ben presente come ricavare i fondi necessari. Si attingerà in parte dal ribasso d’asta dei lavori di realizzazione della 56 bis e poi si chiederà aiuto alla Regione: soldi che consentiranno di demolire il viadotto, costruire la rotatoria e realizzare, pure, un altro rondò lungo la 56 bis all’incrocio con Savogna d’Isonzo. Idee che saranno sottoposte dal sindaco all’assessore regionale Zilli in un prossimo incontro.
«Intanto, diciamo una cosa: secondo le relazioni tecniche fatte redigere a seguito delle segnalazioni riguardanti il movimento del viadotto, non c’è alcun pericolo di crollo ma riteniamo di fondamentale importanza la manutenzione costante delle strutture, tanto più se si tratta di strade o edifici di pubblica utilità. Già ad inizio anno, infatti, pur nella consapevolezza dell’assoluta mancanza di pericolo, con l’assessore Bellan abbiamo provveduto all’avvio della manutenzione e messa in sicurezza del viadotto. I lavori più corposi, già consegnati all’impresa, inizieranno a giorni».
E la demolizione? L’idea nasce dai tragici fatti di Genova? Il sindaco Ziberna smentisce recisamente, anche se il dubbio rimane. «Considerando che il viadotto poteva avere un senso qualche decennio fa mentre oggi non è assolutamente funzionale alle esigenze del traffico, nel mese di marzo, quando c’era ancora la giunta Serracchiani e ben prima del crollo del ponte Morandi, abbiamo inoltrato una richiesta alla Regione affinché una parte dei fondi residui della 56 bis venisse destinata alla rimozione del viadotto e alla sua sostituzione con una nuova rotonda. Non avrebbe senso, infatti, spendere continuamente fondi nella manutenzione di un manufatto che non ha più una sua funzione e sta diventando vecchio». La notizia era stata, però, tenuta riservata.
Il problema del viadotto, com’è noto, è di vecchia data. È stato accertato che l’impalcato dell’impianto (si tratta di otto campate) è scivolato verso la spalla lato Lucinico ed è, di fatto, appoggiato a questa spalla. La causa? La rottura di uno dei “vincoli di collegamento”, che rende necessario un intervento di sistemazione per eliminare la forte criticità venutasi a creare. Lo scorrimento subito dall’impalcato verso la spalla lato Lucinico è stato misurato in circa 13 centimetri. —
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