Prima casa: crollano le domande di mutuo

Nel primo trimestre 2012 le richieste sono calate di due terzi. Riccardi: «La crisi si fa sentire, i giovani non ce la fanno»
Di Marco Ballico
BRUNI TRIESTE 02 11 07 NUOVO CONDOMINIO IN STRADA DI GUARDIELLA
BRUNI TRIESTE 02 11 07 NUOVO CONDOMINIO IN STRADA DI GUARDIELLA

TRIESTE. Solitamente si viaggiava a 450 domande al mese, 5mila all’anno. Nel primo trimestre 2012, dati dell’assessorato regionale, le richieste di accesso al mutuo per la prima casa non superano invece quota 150 al mese: una riduzione dei due terzi. E’ la crisi, sottolinea, Riccardo Riccardi, confermando la svolta delle politiche di edilizia pubblica in Friuli Venezia Giulia: «Il sostegno alle locazioni è diventato la priorità».

LA NUOVA REALTA’ Cambia la società, si modificano le abitudini delle persone, il rapporto con il credito si complica, la precarietà del lavoro non consente più, non almeno come accaduto in passato, di investire con certezza nell’acquisto di una abitazione. Molti giovani non ce la fanno, si devono accontentare di una casa in affitto. E la Regione, ribadisce l’assessore, «dà loro una mano modificando l’intensità dei suoi interventi».

I NUMERI DEL TRIMESTRE Le banche non fanno più da cuscinetto anche sociale nei confronti della popolazione. E le domande di mutuo, inevitabilmente, si incagliano. I numeri del primo trimestre 2012 sono chiarissimi: «Da 450 domande al mese siamo scesi a circa 150, registriamo dunque un -66%, evidentemente è la conseguenza di una crisi che continua a mordere».

CAMBIA LA POLITICA DELLA CASA Una crisi che convince la Regione a cambiare politica: «Nella revisione del sistema che riguarda naturalmente anche le Ater, vi sono da un lato il sostegno alla locazione piuttosto che all'acquisto di un alloggio, dall'altra la ristrutturazione di immobili situati nei centri storici anziché la realizzazione di nuovi edifici nelle periferie. Ma, nell’ottica di interventi a favore di chi va in affitto, un’altra azione virtuosa sarà quella di rimettere in gioco i tanti edifici sfitti che si trovano sul territorio».

IN AFFITTO «Ci sono stagioni nuove – prosegue Riccardi – che hanno a che fare con disponibilità di risorse minori rispetto al passato e con diverse esigenze di una ampia fascia sociale, per la prima volta è pure interessata una parte della classe media, che, causa crisi, cerca un appartamento in affitto perché spesso non può permettersi di comperarlo. Dobbiamo tenere conto di questa novità e agire di conseguenza».

SOCIAL HOUSING La riflessione sulle politiche per la casa, insiste l’assessore con delega all’edilizia, dovrà coinvolgere, di fronte alle crescenti difficoltà della finanza pubblica, anche i capitali privati attraverso lo strumento dell’«housing sociale», vale a dire quel processo di ampliamento e riqualificazione dell'offerta degli alloggi in affitto (e in misura minore anche in vendita) che può mettere a disposizione nuove unità abitative a favore di quelle persone che, escluse per ragioni di reddito dall'accesso all'edilizia residenziale pubblica, non sono tuttavia in grado di sostenere i costi del libero mercato.

LE ATER La riforma delle Ater, secondo Riccardi, va vista in questo contesto: non un semplice ritocco dello strumento di intervento, per ridurre il numero degli amministratori, «ma una riforma dei servizi che questo strumento deve garantire ai cittadini e alle famiglie per favorire l’accesso a un bene primario come la casa». Di qui l’iter ormai certo: commissariamento delle 5 Aziende un mese dopo l’approvazione della legge Tondo “taglia-sprechi” e nuovo assetto a partire dal 2013.

VARIAZIONI DI BILANCIO Quanto alle risorse da continuare comunque a prevedere per i mutui regionali, Riccardi ricorda che le circa 5mila domande 2011 hanno trovato copertura e rimanda alle variazioni di bilancio i fondi per il 2012. Ne serviranno meno, dato che a fine anno potrebbero esserci non più di 2mila richiedenti ma la cifra, che potrebbe comunque aggirarsi attorno ai 4 milioni di euro, «andrà calibrata sulla base delle proiezioni che elaboreremo nelle prossime settimane».

IN FINANZIARIA Riassumendo le cifre della Finanziaria 2012, quelle che appunto hanno coperto tutto il 2011, sono stati garantiti 78 milioni per i contributi della prima casa, piú 11,5 per il sostegno agli affitti nelle case Ater, mentre la giunta ha poi ripartito 13 milioni di contributi per il risparmio energetico nelle case.

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